Due i giorni dedicati a questo affascinante e misterioso mondo nel mondo della musica. Seguendo le parole del Direttore artistico, il M° Antonio Santangelo, il programma delle giornate è stato eclettico e importante, presentando musicisti provenienti da diversi orizzonti musicali, geografici e culturali.

La stampa ha già dato risalto all’evento internazionale, ma c’è un aspetto importante che vale la pena raccontare perché avrà un seguito, nello scenario della musica mondiale.

All’interno del conservatorio, e contestualmente alle Giornate della Percussione, c’è stata l’esposizione di una serie di tamburi rullanti della Drum Art. Le foto mostrano l’allestimento nella cappellina del terzo piano dell’ex Seminario, oggi conservatorio. I visitatori sono stati numerosi.

Ordinaria pubblicità? Uno sponsor della manifestazione? Niente di tutto questo.

Si tratta di un’invenzione ritenuta rivoluzionaria dagli esperti. Meno di un anno fa, un valente ebanista di Petritoli, Silvano Biancucci, appassionato di musica (anche lui un percussionista) ha inventato un nuovo tipo di rullante il cui corpo, diversamente da quelli prodotti in tutto il mondo (spessore circa 5 millimetri di legno multistrato), è fatto di legno massello dello spessore di 3 centimetri. La costruzione a doghe, fatta interamente a mano, è assemblata in modo ingegnoso. Questo ed altri segreti maturati dopo una lunga sperimentazione, conferiscono ai nuovi strumenti un suono eccezionale, un attacco ed un volume mai uditi prima.

Così è nata la Drum Art. I modelli sono diversi per dimensione, tipi di legno utilizzati e aspetto, secondo la fantasia di Biancucci, o dei committenti.

I primi modelli hanno subito impressionato musicisti e direttori d’orchestra, come il M° Riccardo Serenelli, artista di fama internazionale. La voce si è sparsa, ed è arrivata all’orchestra filarmonica del Teatro Alla Scala di Milano: già i suoi percussionisti, come il M° Gabriele Bianchi, il M° Giuseppe Cacciola o il M° Gianni M. Arfacchia usano i rullanti Drum Art. Anche batteristi di musica moderna, come Tullio De Piscopo, hanno gridato al miracolo, per questi rivoluzionari rullanti, nati dalle mani dell’ebanista. Nominarli tutti è impossibile, e la fama di questi nuovi strumenti si sta spargendo in Italia e all’estero: in Europa come in Corea; negli Stati Uniti a Boston come a Los Angeles, e le richieste fioccano.

Sentiremo parlare ancora della Drum Art. Il prossimo appuntamento sarà in Novembre, per un’altra manifestazione internazionale al conservatorio di Parigi. Complimenti a Biancucci!