Prime applicazioni della linea votata dalla commissione urbanistica lo scorso 15 ottobre. Il presidente Vincenzo Rosini ha convocato il difensore civico e il segretario comunale per la prossima riunione (venerdì 29 ottobre ore 18,30. Seconda convocazione alle 19), per chiarire la questione della incompatibilità dei consiglieri nel discutere e poi votare provvedimenti concernenti il nuovo Piano Regolatore, verso i quali essi stessi, direttamente o indirettamente, abbiano un qualche interesse (p.e. terreni di proprietà, ecc).

La convocazione del difensore e del segretario si è resa necessaria dal momento che già il 15 ottobre erano emersi i pareri discordi dei due sulla questione delle incompatibilità. Il parere del difensore civico era affidato ad una relazione scritta (letta da Rosini), in cui l’avv. Luca Cossignani invitava a valutare attentamente la situazione di ogni singolo consigliere, dal momento che se la partecipazione a discussioni e votazioni non può essere interdetta a nessuno, gli atti così approvati potrebbero però essere annullati dal TAR, su richiesta di altri consiglieri.

Il parere del segretario generale, invece, era stato riferito oralmente dal sindaco Martinelli (che ha assunto anche la delega all’urbanistica) ed è così riassumibile: l’incompatibilità dei consiglieri sussiste in commissione ma non in consiglio comunale.

Il confronto del 29 potrebbe sancire un orientamento comune. Nella stessa seduta si inizierà a prendere in esame sia i provvedimenti adottati sia quelli respinti, in materia di urbanistica, nel corso dei due mandati del sindaco Paolo Perazzoli (1993-2001). Nella precedente seduta, infatti, si era stabilito (5 favorevoli e 5 contrari, determinante il voto del presidente Rosini) che prima di discutere il nuovo Piano Regolatore era necessario prendere visione di atti e strumenti urbanistici per meglio procedere nella discussione sul nuovo assetto del territorio.

Una decisione che aveva contrariato non poco il sindaco Martinelli, determinato a discutere comunque la bozza già predisposta dal progettista incaricato (il prof. Bellagamba), ricorrendo ad uno strumento previsto dal regolamento: il presidente è tenuto a convocare la commissione se ne facciano richiesta almeno tre consiglieri, su un ordine del giorno da questi indicato.