Questa storia di discriminazione sessuale, per una volta a discapito di un uomo, ci viene raccontata direttamente dalla vittima, A. B. di San Benedetto del Tronto.

B. frequenta un Master in “Gestione delle Risorse Umane” all’Università di Ancona, il master prevede un periodo formativo finale di Stage da svolgere in azienda.

L’università mette a disposizione un elenco di aziende, per così dire, “convenzionate”, ma i frequentanti possono anche scegliere, per interessi professionali propri, delle aziende fuori da questo, che, naturalmente, debbono contattare per proprio conto.

 

Noi de IlQuotidiano.it abbiamo voluto capire meglio la questione e ci siamo rivolti al signor B. per capire come stanno le cose.

”Sono Interessato a fare esperienza presso una catena della grande distribuzione o, in alternativa,  un’agenzia del Lavoro privata (ovvero le agenzie di lavoro interinale), ho cominciato a muovermi per mio conto, impegnando alcune delle mie giornate nella ricerca di un posto dove svolgere lo stage.”

 

“Ho ricevuto sia risposte positive – continua B. - che sono state poste al vaglio di un superiore(e delle quali è in attesa di risposta), sia risposte negative, niente di più normale.”

 

“Una di queste, quelle negative, è arrivata da parte della locale filiale agenzia di lavoro interinale, tra l’altro una delle aziende nella quale avrei desiderato svolgere lo stage, reputandolo un ambiente professionalmente valido.

 

Il responsabile della filiale (persona gentilissima e squisita, questo va sottolineato), lo scorso 15 settembre, durante il colloquio, però, con aria sconsolata, mi dice: “Mi dispiace, però, per politica aziendale, le nostre sedi non prendono stagisti” e , per consolarmi, mi indica alcune agenzie di Lavoro interinale e di consulenza locali, all’interno delle quali avrei potuto svolgere lo stage, per poi risentirci successivamente, “… chissà…”.

 

Durante la successiva settimana di Stage, nella pausa pranzo, chiacchierando con i colleghi e le COLLEGHE, e raccontandosi le loro varie “cacce al posto stage”, riferendo i suoii buchi, tra i quali il “più sofferto” quello di questa azienda, scopre l’amara realtà solo oggi 05 ottobre.

“Scrivendomi con delle mie colleghe di Master, per posta elettronica, esce fuori che, tra le varie aziende dove svolgere lo stage c’è anche l'agenzia sambenedettese, ma, c’è un ma, la sua disponibilità è solo per delle STAGISTE, solo ragazze insomma, perché, questa sarebbe la motivazione addotta dal locale responsabile della filiale al coordinatore del nostro Master, “debbono relazionarsi con il pubblico e per queste cose sono meglio le donne”.

Una discriminazione doppiamente grave, poiché:

Discrimina l’uomo, da un punto di vista strettamente sessuale (anche se ironizzando dice di avere belle gambe e che la mini gli sta veramente bene…)

Discrimina tutte le donne relegandole ad un ruolo secondario e da comparsa, svilendole cioè da un punto di vista professionale (ed anche umano).