Modesti: due nuove leggi per le aree interne
| ANCONA - L'annuncio dell'assessore Modesti al convegno sulle Politiche per la Montagna e le Comunità Montane
Due nuove proposte di legge, da presentare prima del termine della legislatura, per finanziare le Comunità Montane. A darne notizia è stato l'assessore regionale alle Politiche per la montagna Cataldo Modesti, al termine del convegno di Ancona sulle "Politiche per la montagna e comunità montane". La prima proposta riguarda l'istituzione di un Fondo perequativo per le aree interne finalizzato al mantenimento dei servizi pubblici essenziali; la seconda prevede la devoluzione di una quota delle tariffe dei servizi idrici a favore del riassetto idrogeologico dell'entroterra.
"Le due iniziative sono un importante contributo per riorientare la spesa e soddisfare i bisogni delle popolazioni montane", ha commentato Modesti. Che ha poi definito molto positivo il bilancio sulle politiche per la valorizzazione e lo sviluppo delle Comunità montane: "Gli ingenti investimenti effettuati negli ultimi anni hanno consentito alle Comunità Montane di recuperare le aree degradate, conservare il patrimonio agro-silvo-pastorale,quello storico-monumentale, riqualificare le infrastrutture turistiche, mantenendo la rete dei servizi essenziali. La conferma che si è operato bene viene dall'aumento della popolazione montana nel periodo 1991-2001 e nel biennio 2001-2003: un dato molto incoraggiante, in netta controtendenza rispetto a quello nazionale".
Positivo, secondo l'assessore, anche l'andamento del settore turistico. "Se nelle Marche si è registrato un calo ( - 1,2 per cento) più limitato rispetto a quello nazionale, nei territori delle Comunità Montane si è avuto addirittura un incremento del 2 per cento degli arrivi e delle presenze turistiche, a conferma delle elevate potenzialità di attrazione dell'entroterra montano".
Il Presidente della Giunta regionale Vito D'Ambrosio, nel sottolineare il forte divario tra l'entroterra e la costa, si è soffermato sulla necessità di ottimizzare le sempre più scarse risorse finanziarie che lo Stato trasferisce alle Regioni nel settore delle politica per la montagna. "Abbiamo cercato di dare concreta attuazione agli impegni assunti nella Carta di Fonte Avellana, consolidando lo sviluppo dei territori montani, contrastando la riduzione dei servizi e l'abbassamento del tenore di vita delle popolazioni locali; ma su questo terreno - ha rilevato il Presidente - non siamo mai stati coadiuvati dal governo centrale, che oggi si appresta a varare una Finanziaria brutta, senza alcuna certezza su come e dove saranno allocate le risorse e dall' impatto pesantissimo sul sistema delle autonomie locali".
Una preoccupazione condivisa dal Presidente del Consiglio regionale Luigi Minardi, che ha sottolineato le difficoltà delle popolazioni delle aree interne, alle prese con un rapido processo di invecchiamento, privo di un'adeguata rete di servizi e con una struttura produttiva, come quella del tessile-abbigliamento nel pesarese, incapace di sostenere la sfida della globalizzazione dei mercati. Critico anche Mario Cavallaro, vice presidente del Gruppo parlamentare Amici della Montagna, che ha evidenziato la mancanza di un testo unificato sulle politiche per la montagna e l'impossibilità da parte dei piccoli Comuni di unirsi per gestire al meglio i servizi integrati, evitando sprechi e diseconomie.
Critiche al Governo centrale sono state rivolte anche da Maria Assunta Paci, presidente regionale dell'Unione delle Comunità Montane,che ha definito "miope" la scelta di ridurre del 50 per cento il Fondo nazionale per la montagna e di bloccare,per mancanza di finanziamenti, le altre leggi in cantiere.
"La montagna - ha detto- è una risorsa per tutta la comunità e non solo per quelli che ci vivono. Per questo occorre trasformare il Patto per la montagna sottoscritto nel novembre 2002 dalla Regione e dall'Uncem Marche in un piano di azione da attuare con una precisa scansione temporale". Enrico Borghi, presidente nazionale dell'Uncem, nel rimarcare la chiusura del governo nel trasferimento dei fondi, ha messo, infine, in guardia contro il rischio del ritorno al neocentralismo, con conseguente pesante confisca dell'autonomia del sistema degli enti locali.
|
12/11/2004
Altri articoli di...
Fuori provincia
Terremoto: subito prevenzione civile e transizione digitale (segue)
Il presidente di Bros Manifatture riceve il premio alla carriera "Hall of Fame/Founders Award" (segue)
Glocal 2022: dove i giovani diventano protagonisti del giornalismo (segue)
Sisma 2016: approvati 15 mila contributi per 4.8 miliardi (segue)
A Cartoceto, nelle ‘fosse dell’abbondanza’ per il rituale d’autunno della sfossatura (segue)
Il Comune pulisce i fossi Rio Petronilla e via Galilei (segue)
TEDxFermo sorprende a FermHamente (segue)
A RisorgiMarche il Premio "Cultura in Verde" (segue)
Politica
Sisma 2016: approvati 15 mila contributi per 4.8 miliardi (segue)
Zero Sprechi, al via un progetto per la lotta agli sprechi alimentari (segue)
Il Comune pulisce i fossi Rio Petronilla e via Galilei (segue)
Via libera alla variante al Piano Particolareggiato di Recupero del Centro Storico (segue)
Porto San Giorgio torna a gareggiare al Palio dei Comuni (segue)
Grandi e medi investimenti, chiesto il triplo delle agevolazioni disponibili (segue)
Al via il progetto sulla sicurezza urbana e sulla legalità (segue)
Festival dello sviluppo sostenibile (segue)
Le strade musicali dell'Ebraismo nel compendio cinematografico di David Krakauer
Quando il giornalismo diventa ClickBaiting
Kevin Gjergji