Si è svolta questa mattina a Grottammare la cerimonia per la ricorrenza del 4 Novembre, a cui hanno partecipato le maggiori autorità pubbliche e militari.

 

Il corteo, partito dalla Chiesa di San Pio e accompagnato dai gonfaloni del Comune di Grottammare, dell’Associazione Nazionale Combattenti – sezione di Grottammare -  e della locale sezione “Enrico Toti” dell’Associazione Bersaglieri, e preceduto dalla Banda “La Marchigiana, ha percorso il centro cittadino per depositare le corone d’alloro al Monumento dei Caduti, dove si è tenuta la celebrazione.

 

Nelle parole del Sindaco Luigi Merli e del vicepresidente della sezione di Ascoli Piceno dell’Associazione Combattenti Giovanni Pranella il pensiero dei Caduti di tutte le guerre offre

 lo spunto per riflettere sull’assurdità di ogni conflitto bellico.

 

”Non abbiamo però acquisito questa riflessione – ha sottolineato il sindaco – soprattutto oggi che ipotizziamo guerre preventive, guerre chirurgiche. Chi attacca, parla solo dei propri morti e non vede gli altri”. Merli ha citato a proposito una frase di Cesare Pavese :“E dei morti che ne facciamo? Perché sono morti. Io non saprei cosa rispondere. Forse gli altri lo sanno. Forse lo sanno solo i morti, solo per loro la guerra è finita per sempre” e ha concluso sottolineando che bisogna ragionare di pace, ma non in termini astratti.

 

Un commosso applauso ha inoltre accompagnato le parole  di ricordo del Sindaco per Igino Piunti, presidente dell’Associazione Combattenti di Grottammare, scomparso lo scorso agosto, “mettere insieme le sue esperienze e ricordi di guerra, la sua grande umanità, ci fa riflettere sull’orrore della guerra che solo con la solidarietà può essere risolta”.