La provincia nelle veste di mediatore ha istituito un tavolo di confronto con la presenza degli organi direttivi dell’azienda, delle associazioni sindacali confederali, delle Rappresentanze Sindacali Unitarie e dell’amministrazione comunale di Monsampolo.

 

Ormai è il secondo incontro ed oggi “abbiamo fatto un passo avanti” dice il Vice Presidente della Provincia Emidio Mandozzi – è stata superata la terziarizzazione dei lavoratori”.

 

Per adesso cinquantacinque dipendenti, ma possono aumentare ad oltre sessanta, rimarranno a carico dell’azienda, altri quaranta dipendenti saranno ricollocati nei negozi Conad del territorio della Vallata del Tronto e la restante parte andrà a lavorare a San Salvo.

 

I lavoratori che saranno ricollocati nei punti vendita dislocati nel territorio e i lavoratori che andranno a San Salvo, da un “contratto Conad” passeranno ad un “contratto di cooperativa” ma alcuni dipendenti si oppongono creando delle difficoltà.

 

Tra dieci giorni un comitato tecnico valuterà i due contatti di lavoro al fine di assicurare i diritti ai lavoratori che in questi anni si sono prodigati per l’azienda, “se superiamo questo ultimo vincolo molto probabilmente a fine mese, il ventitre novembre, chiuderemo la trattativa” afferma Mandozzi.

 

Il salariato ovviamente o va nella cooperativa di lavoro o l’azienda aprirà il processo di mobilità.

 

Questa problematica non l’hanno creata ne i lavoratori, ne i sindacati, ma il Conad Adriatico che con un piano di strategia aziendale ha avviato un progetto di ristrutturazione e ampliamento dell’azienda.

 

Comunque i sindacati, l’ente provinciale e l’azienda hanno come obiettivo il mantenimento dei posti di lavoro e quindi in questi incontri si sta studiando e valutando, come ricollocare i dipendenti nella cooperativa di lavoro.

 

È stato fatto un passo avanti anche rispetto al lavoro precario.

 

C’è un altro elemento confortante, monito della volontà dell’azienda nel mantenere i posti di lavoro, “venti dipendenti con contratto di formazione sono stati inglobati all’interno della trattativa e considerati come lavoratori a tempo indeterminato” conclude Emidio Mandozzi.