E' di questi giorni la pubblicazione e distribuzione gratuita dell'opuscolo dal titolo "la Dama delle Acque".

L'iniziativa trova la sua ragion d'essere nella rivoluzione epocale in tema di gestione delle acque avviata nel corrente anno con l'affidamento del servizio idrico integrato a CIIP SpA e Vettore SpA.

Fatto che pone l'Autorità di ATO 5 Marche tra le prime 25 d'Italia ad aver attuato le norme dettate dalla cosiddetta legge Galli, la 36 del 94.

La finalità della pubblicazione sarebbe quella di attrarre l'attenzione di una larga fascia di lettori sulle caratteristiche della nuova gestione, sulle motivazioni socio ambientali e sugli obiettivi della legge Galli.

Senza escludere un coinvolgimento delle scuole tramite una distribuzione mirata. Cosa che otterrebbe il duplice risultato di informare i cittadini e di spingere gli stessi verso atteggiamenti di salvaguardia e di risparmio della risorsa acqua, oltre che a una rinnovata attenzione verso i valori conservati dal nostro entroterra.

Il veicolo utilizzato è l'indagine sulla figura mitologica della Sibilla Appenninica, vista come richiamo al "culto" delle acque di cui è ricco deposito il massiccio dei Sibillini.

Culto delle acque inteso come sensibilità per il valore intrinseco ed estrinseco di questo elemento e come lotta alla deriva degli sprechi e degli inquinamenti.

Tra i compiti dell'ATO non è infatti secondario quello della sensibilizzazione degli utenti.

Nel caso del nostro ambito non si tratta tuttavia di creare un nuovo modo di pensare ma di risvegliare quella cultura della conservazione e rinnovo delle risorse, della custodia dei valori, del rispetto per il mondo che ci circonda, che è stata da sempre – ancorché sopita negli ultimi tempi - il prolifico fermento delle nostre comunità.