L'afflusso di pubblico a dire il vero non è stato altissimo, però grazie alla presenza d'adetti ai lavori e rappresentanti della scena politica locale dal centrosinistra al centrodestra, si è riusciti anche con ottiche differenti nell'intento di convergere su alcuni punti ritenuti fondamentali per la comunità e per la sanità non solo di Montegiorgio ma di tutto il fermano.

Presenti all'appuntamento: Cesare Procaccini segretario regionale Pdci, Renzo Interlenghi i candidati alle regionali Achille Paccaferro e Erika Mancinelli, l'assessore Provinciale ai servizi sociali Licia Canigola, l'assessore servizi sociali del comune di Montegiogio Silvano Vittori e come rappresenatnti del comitato in difesa dell'ospedale e del cantrodestra Tolmino Rossi e Loriana Dichiara.

Il punto fondamentale su cui tutti hanno concordato è che c'è al momento uno squilibrio nel servizio sanitario erogato all'interno del territorio fermano e che quindi è indispensabile un intervento trasversale delle forze politiche per recuperare un servizio più efficiente. Insomma la politica deve recuperare la sua forza, per far si che i dirigenti si preoccupino di rendere operativo un Piano sanitario regionale che offre alcune garanzie e nel farlo deve prima di chiudere strutture aprire tutte quelle nuove e attivare i servizi di nuova tecnologia per soddisfare le esigenze del territorio.

"Come uomo di sinistra e medico - ha commentato Achille Paccaferro - bisogna riconvertire la socio sanità, sopratutto nel fermano dove c'è una situazione anomala e dove è difficile garantire l'efficienza dei servizi. Io non credo nell'Asur unica una struttura troppo lontana dalle reali necessità di un territorio, meglio strutture più snelle magari una per ogni Provincia. Il sindaco Sforza in passato e ora Achili, stanno facendo un buon lavoro di tessitura, quello che importa è che i piccoli ospedale facciano da flltro al polo di Fermo troppo carico e insufficiante per il tipo di lavoro. I piccoli centri devono essere riqualificati e potenziati con le nuove tecnologia poi si può pensare ad una chiusura di strutture vecchie".

"Nel 95 avevamo una chirurgia - ha commentato Loriana Dichiara - e altri due reperti perfettamente funzionanti, questo significa che i piccoli centri hanno un ruolo importante. Ma occorre il personale, sappiamo benissimo che dove ci sono bravi profssionisti ci sono strutture che funzionano, ben venga la riqualificazione ma non deve significare lo spoglio di questo territorio dove ci sono 2,7 posti letto per ogni mille abitanti contro l'accentramento in aree come Ancona con 6 posti letto per ogni mille abitanti, bisogna usare le strutture esitenti e anzi migliorarle".

Migliorarle significa Adi, accorciare i tempi d'attesa per le forme diagnostiche, rallentare il fenomeno mobilità dei pazienti, attivare la tele medicina e più posti letto. "Fino ad oggi c'è stato troppa confusione sul tema sanità - ha commentato Licia Canigola  - dobbiamo recuperare il nostro ruolo di forza politica far si che i nostri incarichi servano a offrire alla comunità un servizio funzionale, la sanità non ha colore politico è di tutti" Un impegno che ha fatto nascere un rapporto più marcato di confronto fra il comitato e l'assessore ai servizi sociali Licia canigola.