La sabbia depositata lungo il primo tratto della spiaggia sambenedettese in attesa di essere distribuita per il “ripascimento” è inquinata o no? L’assessore alle attività produttive Marco Lorenzetti giura che no, che Arpam e Regione Marche hanno dato tutte le dovute autorizzazioni e garanzie.

 

Il capogruppo di Rifondazione Comunista Settimio Capriotti ha invece presentato l’8 marzo scorso un’interrogazione al sindaco per sapere come stanno le cose. La risposta verrà data durante il prossimo consiglio comunale, in programma entro la fine di aprile.

 

Intanto Capriotti mostra i documenti della Regione, in particolare una determina del 15 dicembre e una del 21 marzo. La prima autorizzava i lavori di dragaggio dell’imboccatura del porto, poi regolarmente eseguiti dalla cooperativa San Martino di Chioggia. “Questa determina – precisa Capriotti – parlava anche di “stoccaggio” della sabbia a sud del porto, procedura necessaria per far decantare la sabbia dalle impurità, ma che non è stata seguita, perché come noto la sabbia è stata depositata direttamente sull’arenile.”

 

“Nella determina del 21 marzo – prosegue Capriotti – la Regione comunica quali delle 13 aree in cui è stata suddivisa la zona dell’imboccatura del porto risultano inquinate e quali no. Le aree “idonee” sono cinque: 1, 3, 8, 10, 13, come risulta dalla planimetria firmata dall’ing. Nicola Duni, dirigente del genio civile opere marittime.” (Notare intanto che la lettera dell’Arpam datata 19 marzo parla invece di quattro zone: è esclusa la n. 8. V. “articoli connessi”, in particolare “L’Arpam autorizza il ripascimento…”, ndr)

 

In attesa della risposta del sindaco, Capriotti argomenta: “la sabbia è stata prelevata a gennaio da tutte le 13 aree ed è stata depositata sulla spiaggia senza alcuna distinzione. Sarebbe stato logico, invece, formare 13 cumuli, in attesa delle analisi. Ora non solo è impossibile discernere la sabbia “buona” da quella inquinata, ma una parte è stata anche rimangiata dal mare, inquinando la riva. L’amministrazione afferma che la sabbia verrà distribuita sulla spiaggia quando non ci sarà più rischio di nuove mareggiate, a primavera inoltrata. A me sembra invece che il ritardo sia indice di imbarazzo per il rischio inquinamento”.

 

L’ultima precisazione di Capriotti è di tipo politico: “qualcuno ritiene che la mia attenzione per le tematiche ambientali sia finalizzata a chissà cosa. Mi sembra invece dovere di un consigliere comunale vigilare su questo. In particolare, se responsabilità vi sono, ritengo siano da cercare tra il sindaco e l’assessore all’ambiente Latini, non certo tra i dirigenti del Comune”.