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Conclusa l’edizione 2005 del BEA: il futuro nel segno del territorio e della qualità

Grottammare | Gli organizzatori hanno tracciato un bilancio, tra soddisfazione per l’incremento dei visitatori e cose che restano da fare

di Giovanni Desideri

uno dei lavori con la frutta realizzati dai cuochi dell'alberghiero

L’edizione 2005 del Banco dell’Enogastronomia e dell’Artigianato si è chiusa ieri pomeriggio a San Benedetto con la visita di Miss Italia 2004 Cristina Chiabotto. Stamattina, nella sala giunta del Comune di Grottammare, la conferenza stampa degli organizzatori. Non tutti: erano assenti la Camera di Commercio e il Comune di San Benedetto.
 
I presenti hanno fatto un’analisi dei mali del turismo locale. Tutti d’accordo: per il futuro si dovrà puntare sulla qualità dell’accoglienza, con ammodernamento degli alberghi esistenti, disincentivi alla trasformazione in residence, spazi per i camper, soluzione a problemi come quello dei decibel negli stabilimenti balneari. E soprattutto valorizzazione dell’entroterra e capacità di far conoscere le ricchezze del territorio, con investimenti non solo da parte del pubblico, ma anche del privato. (Non sono stati citati eventi culturali per ravvivare il territorio, forse non necessari.)
 
Marco Calvaresi, presidente del consorzio turistico “Riviera delle Palme”, è stato l’ideatore della rassegna. È giustamente soddisfatto per i risultati conseguiti quest’anno, con almeno cinquemila visitatori rispetto ai mille dello scorso anno (“per fortuna quest’anno il Palacongressi era inagibile”, ha scherzato il presidente dell’associazione Vinea di Offida Ido Perozzi). Ma guarda anche al futuro, citando il progetto per la talassoterapia e invitando tutti gli operatori ad investire nel turismo.
 
Articolato l’intervento del sindaco di Grottammare Luigi Merli, che ha messo in guardia dal rischio di fare del BEA “una fiera paesana”, polemizzato sul fatto che da due anni non si riesca ancora a ripianare la situazione debitoria del consorzio turistico (371 mila euro), e fatto presente che il PRG di Grottammare, varato nel 1998, pone un freno alla trasformazione degli hotel in appartamenti.
 
Merli ha anche invitato a sostenere il turismo nell’entroterra, per esempio tramite pacchetti turistici sull’intero territorio provinciale: “quello balneare – ha detto – è ormai un turismo maturo. In futuro sarà difficile anche solo mantenere gli attuali livelli. Occorre quindi ragionare sulle vere cifre del nostro turismo, magari non fornendo più dati ufficiali come fa da anni la Romagna. Dobbiamo darci un obiettivo turistico chiaro e condiviso, da raggiungere tutti insieme, con la collaborazione tra tutte le amministrazioni, anche di diverso colore politico.”
 
Perozzi ha chiesto più collaborazione dei soggetti coinvolti nel BEA: gli enti pubblici per dare certezza al bilancio, molti mesi prima dell’effettivo svolgimento della rassegna, in modo da consentire una valida programmazione. I privati, per realizzare promozioni che senza il loro contributo risulterebbero troppo costose (in questa occasione sono arrivati alcuni pullman dal Piemonte e visitatori da Canada, Danimarca, Germania).
 
Secondo Luciano Vizioli (direttore provinciale Assindustria) il turismo dovrebbe uscire da uno sviluppo spontaneo in favore di uno “progettato e meno casuale”. Per esempio tramite spettacoli come l’“Holy Music”, che si è svolto a Castel di Lama nei giorni scorsi, con musicisti da tutto il mondo. Luciano Aubert (responsabile agroalimentare Assindustria) ha rilanciato l’idea di un marchio d’area per la riconoscibilità dei prodotti.
 
Maria Desirée Basili (direttrice provinciale CNA) ha elogiato il lavoro svolto per il BEA di quest’anno, in particolare le sculture di frutta, ortaggi e verdure realizzate alla Palazzina Azzurra. Polemica Sabrina Ferretti della CIA, che ritiene “fatiscenti” troppi alberghi locali e inspiegabile il fatto che i prodotti tipici siano pressoché introvabili sulle tavole di hotel e ristoranti. Vincenzo Polini (Coldiretti) vede invece negli agriturismo il bicchiere mezzo pieno, ovvero le strutture capaci di chiudere la filiera che va dalla produzione al consumo e alla vendita dei prodotti tipici.
 
Calvaresi ha infine ringraziato particolarmente l’Associazione Italiana Sommelier del presidente regionale Claudio Giacomini e Maurizio Marzetti di Atlante Congressi per l’impegno profuso in questa edizione del BEA.

26/04/2005





        
  



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