Quel diavolo del Ricci
Petritoli | E in fase di montaggio Devils Memory, il nuovo mediometraggio del filmaker horror.
di Giancarlo Fabiani
Dopo strascichi, rinvii, defezioni, rimpasti e traversie dogni tipo, finalmente, con unincubazione travagliata e durata diversi mesi, è in procinto di essere montato il nuovo mediometraggio di Maurizio Ricci.
Naturalmente horror, genere che da anni lartista coltiva con sforzi, passione e competenza. Lopera, dal titolo Devils memory, è divisa in due episodi tratti da racconti di Edgar Allan Poe come Non scommettere la testa col diavolo, girato nel settembre scorso e Il crollo della Casa Usher, realizzato da poco; per entrambi sono bastate circa 8 ore complessive di riprese.
Pur con mezzi amatoriali, la produzione denota una sostanziosa crescita sia per spessore di sceneggiatura che per visione registica: dialoghi, trucchi, qualche movimento di camera ad effetto e locations di una certa ricercatezza.
Nel mezzo della lavorazione dei due episodi, il naufragato progetto di The Go-between, la cui realizzazione interrotta per uninfinità di problemi, sarà visibile solo in qualche spezzone riciclato nel nuovo filmato. Il cast utilizzato è quello dei lavori precedenti, mentre ci sono novità nella troupe dove figurano Manuel Devenuti come fonico e la giovanissima Alice Gazzani come segretaria di edizione; apporto esterno come consulente scenografica per Marisa Casale (ex-moglie di Dario Argento) amica del Ricci.
Laudiovisivo sarà destinato alla varie rassegne di genere italiane.
Dal corto al mediometraggio. Voglia di crescere anche da un punto di vista quantitativo?
Misurarsi in qualcosa di sempre più impegnativo è la strada giusta per migliorarsi, anche se in effetti sono due cortometraggi in ununica opera.
Poche ore di lavorazione diluite in diversi mesi. Un controsenso
Purtroppo cera unaltra sceneggiatura da realizzare, quella di The Go-between e Dio solo sa quanti rinvii e problemi sono venuti fuori durante la lavorazione
buona parte del cast era dilettantistico non solo nel livello, ma anche negli stimoli. Io non ho mai chiesto una bravura da oscar, ma limpegno e la serietà quelle sì; quando non hai neppure gli elementi fondamentali per tirare fuori qualcosa di buono dagli interpreti, non vale la pena andare avanti. Dopo un terzo di inquadrature mi sono reso conto che non conveniva insistere con chi non aveva voglia di lavorare più di unoretta su quindici giorni. La prossima volta farò un casting come tutti
Quindi è venuta fuori lidea di un secondo episodio
Scritto e girato in appena poche ore. Dovevo tenere in considerazione anche il materiale filmato per lopera abortita cercando di recuperare il meglio e nel rispetto di chi ci si era impegnato a fondo.
Quindi il montaggio sarà una sorta di puzzle?
Quando si montano della scene i compromessi sono tanti perché lobiettivo finale è quello di migliorare e non solo di assemblare il materiale girato. La sceneggiatura è lossatura, tutto il resto sono idee che prendono corpo al momento per dare al prodotto la forma più efficace.
Edgar A. Poe ha avuto tante riduzioni cinematografiche. Non è rischioso proporre qualcosa che ha modelli alti come riferimento?
E uno degli scrittori che preferisco, capace di unire il mistero ad uno spiccato senso dellhumor. Grottesca è stata quasi tutta la mia produzione teatrale e pertanto rivedo nel mio stile molto dei racconti del narratore americano. Se pensassi a chi mi ha preceduto poi, allora non farei niente e in questo caso i precedenti, benché anni 60, hanno le firme di Corman e Fellini, figuriamoci
Non scommettere la testa col diavolo e Il crollo degli Usher.
La scelta è caduta su queste storie per una sorta di necessità riferita ai mezzi o pura stima verso queste opere?
Una via di mezzo in senso statistico. La prima mi è sempre piaciuta, la seconda pur bellissima, era quella più comoda per costruire un compromesso tra location e materiale umano a disposizione quel giorno. Non scommettere
è molto fedele al testo originario, viceversa in Il crollo
il soggetto è solo un punto di partenza per una storia piuttosto diversa.
Molti cadaveri, poche scene gore: la rinuncia allo splatter è stato qualcosa di calcolato?
Senza un effettista di ruolo non puoi rischiare molto in quel senso, ma credo che per migliorarsi sia necessario cercare di creare suspense e terrore senza il solito ricorso alle mostruosità.
Fare paura è unarte che si affina lavorando sulle angolazioni, i movimenti di macchina, gli stacchi: i manichini orripilanti sono una tentazione alla quale non bisognerebbe cedere facilmente. Nel mio caso poi i soggetti avevano del tragicomico dove non era facile trapiantare gli orrori classici.
Diciamo che più che paura gli episodi possono dare un senso di inquietudine; più che a livello figurativo sono horror su un piano psicologico.
Tra le collaborazioni vi è anche quella della prima signora Argento?
Sì, con una amichevole consulenza scenografica. Una simpatica partecipazione da parte di una delle restauratrici più brave dItalia.
Peccato che i luoghi non abbiano permesso di gestire al meglio le sue preziose indicazioni; in ogni caso la signora Casale con me, è tornata indirettamente ad occuparsi di cinema 40 dopo Cera una volta il west di Sergio Leone, mica male.
A proposito: anche Argento rifece Poe, se non erro con Il gatto nero.
Sì, ma non me lo ricordo come un capolavoro. Mi pare che mescolò anche temi di altri racconti come Il pozzo e il pendolo e Berenice; mi è parsa meglio la versione che fece Fulci ecco tutto
Argento ha fatto cose più pregevoli con Inferno o Suspiria e se nei suoi tanti film i killers invece di nasconderli li avesse fatti apparire mascherati avrebbe surclassato tutte le produzioni americane.
Negli Stati Uniti quasi tutto lhorror è passato attraverso assassini mascherati
Mai pensato di sviluppare quel celebre racconto con il diabolico felino come protagonista?
No, ci sono racconti di Poe decisamente migliori anche se in ogni caso non sarei sprovvisto: ho adottato tre simpatici gatti, Tizio, Bromuro e Ciccilletta, questultima è nera e tutto pepe, non sfigurerebbe di certo davanti alle videocamere!
Come mai la passione per lorrore?
E un genere che regala emozioni e non annoia. Diciamo che lho riscoperto con entusiasmo da qualche anno, ma da sempre ne ero un discreto cultore.
Trattare un argomento delicato come il sovrannaturale, visto che pur nella finzione gli argomenti scivolano nellocculto e nelle maledizioni, può portare durante le riprese a situazioni imbarazzanti?
Per me è semplicemente un genere filmico sul quale si può creare artisticamente qualcosa e basta. Naturalmente ci sono anche persone facilmente suggestionabili che il solo nominare certi misteri o entità fa venire loro i brividi.
Come cattolico, qualunque storia io scriva, evito menzioni particolari o riferimenti ad episodi, leggendari o meno che siano; ad esempio, se si gira una seduta spiritica la medium nellevocazione butterà là quattro frescacce, ma nessuna formula seria o presunta tale.
Poi esiste il principio di non dare mai cattivi esempi e nei miei corti viceversa, il messaggio è sempre un monito a non avventurarsi a sfidare il sovrannaturale.
Domanda classica finale: speranze e progetti per il futuro?
Questanno compio 37 anni, il futuro mi sta diventando presente
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16/05/2005
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