Dedicato a
Ascoli Piceno | Il fine settimana è trascorso tra sconvolgenti dilemmi amletici: alla domenica, apertura dei negozi, si o no? Apertura in notturna o allalba? Commercianti in pigiama o in camicia da notte?
di Cav Uff. Benito Calvaresi
Ma è proprio la notte il momento della giornata che fa nascere, nelle menti dei saggi, buoni propositi e così tutti i metafisici quesiti e le altrettanto iperuraniche soluzioni su come rivitalizzare il centro storico, per incanto, si dissolvono e lasciano spazio allannosa, anzi decennale domanda: anche se i negozi restano aperti 25 ore su 24 qual è il loro potenziale bacino dutenza, ossia, per intenderci, in quanti entrano a far compere?
Perché negare levidenza di fronte allenorme massa di avventori del mercatino dellantiquariato e del mercato settimanale del mercoledì e del sabato: sarà, forse, per la convenienza dei prezzi, e per la simpatia, il sorriso, la disponibilità degli ambulanti che, ricordiamocelo, non è che abbiano una vita tutta rose e fiori poi, in quale altro luogo si trovano tante persone in ogni ora della giornata? Al centro commerciale (purtroppo per noi piccoli e medi imprenditori)! E perché? Perché, anche se non acquisto nulla, posso camminare tranquillamente sia che io sia un anziano dallandatura traballante o un infante in carrozzina o una mammina in dolce attesa o una persona diversamente abile senza temere di finire sotto ad un qualsiasi veicolo a due o quattro ruote. Vogliamo proprio dirla tutta?
Oggi si entra in un negozio se cè un ottimo rapporto qualità-prezzo, un bel sorriso ed unesposizione professionale che ti accolgono ed un contesto urbanistico che ti faciliti larrivo e la sosta nellesercizio commerciale senza dover superare prove da isola dei sopravvissuti.
In Italia, tra i vari piani di arredo urbano per il centro storico, ne esiste uno davvero poco costoso, di grande effetto, realizzato nel 2002, e questo è uno dei tanti piccoli esempi che si possono fare, a Vicenza con un restyling del Centro Storico che ha coinvolto amministrazione ed operatori del settore, con rispettive associazioni di categoria, nella creazione di Vicenza città fiorita, che ha reso migliore la città e ne ha elevato lattrattiva turistica, collocando, secondo un preciso progetto floro-vivaistico, piante, aiuole, panchine, colonnine informative, dissuasori e corretta illuminazione nelle vie cittadine.
Ne sono conseguiti il completamento di nuovi parcheggi, la rivitalizzazione del centro storico, un nuovo slancio delle attività commerciale ed un nuovo rinato desiderio, da parte dei cittadini, di gustarsi finalmente il centro della città. Ed ecco la polemica: Presidente, ma Vicenza è Vicenza, noi siamo in unarea economicamente depressa ( aggiungerei da parte della dichiarazione di un potenziale cittadino e non facciamo nulla per migliorarci).
Siamo così rientrati nellambito delle lamentele trite e ritrite! Invece dobbiamo essere orgogliosi che ci si offra unoccasione unica, quella di vivere ad Ascoli, è una città ancora a misura duomo, direbbero i capi delle nostre Forze dellOrdine che salutiamo e ringraziamo, dove si sta tranquilli, forse un po troppo tranquilli e dove, qui lesempio è calzante, le giovani allieve di una scuola di danza per volteggiare al Ventidio tra musiche di Ciaikovski, Gershwin, Strauss e Ravel, solo a scopo di beneficenza, devono pagare per una serata 2.500,00 allAmministrazione Comunale, mentre le stesse si esibiscono al Palacongressi di San Benedetto del Tronto senza sborsare un euro!
Ottima strategia sociale nonché politica per scoraggiare i nostri giovani potenziali talenti ed indurli ad espatriare. Anche gli eventi artistici portano vita al centro storico, non dimentichiamolo, ma, nemo profeta in patria, dicevano gli antichi! Tornando al problema iniziale: se i negozi del centro restano aperti sempre e comunque come riempio le vie cittadine di acquirenti potenziali ascolani e non? Ecologicamente corretta la domenica senza auto, con le biciclette, con i passeggini, con le maratonine, con la corsa dei sacchi e la scoccia pignatta. Ma perché durante questi eventi i tre quarti dei negozi sono chiusi e le persone, allinizio sorridenti, trasformano la loro bonomia facciale in smorfie sarcastiche con commenti del tipo: e poi si lamentano che non vendono!.
Dopo attenta riflessione, non possiamo esimerci dal considerare la seguente conclusione: ad Ascoli si è diffusa una latente sindrome schizofrenica del tipo: negozi aperti se non gira nessuno, negozi chiusi se la gente va a spasso. Il Comune di Roma ha trovato una soluzione per interrompere la lunga catena di stress che sempre più frequentemente, porta a sintomi di depressione nei cittadini, nei commercianti e in quanti li amministrano, attuando il progetto del fitness allaperto a Villa Ada, per esempio, ed a Villa Borghese; tra primavera ed estate permettendo la partecipazione gratuita a chiunque lo voglia, per lezioni di ginnastica, baby gym, passeggiate in allegria a contatto con la natura.
Non dimentichiamo che si otterranno anche risultati di socializzazione e di collegamenti tra conoscenti, anche casuali, che sicuramente in simpatia decideranno il più delle volte di trascorrere in gruppo amichevole il resto della giornata; si farà uno spuntino in un bar o in un ristorantino ed entrando, perché no, in un negozio ad acquistare prodotti tipici o di quotidiano consumo.
Perché lattività fisica preserva la salute e migliora la qualità della vita, regalando benessere fisico, mentale e, soprattutto sociale. Dove realizzare questi momenti di salute cittadina ad Ascoli? Tanto per cominciare nei giardini pubblici ed allAnnunziata., avendo cura di tenere questi luoghi puliti, ordinati ed arredati decentemente, perché un buon livello di benessere fisico determina nei bambini, negli adolescenti, negli adulti e negli anziani equilibrio mentale ed adattabilità sociale. In sintesi, una vita qualitativamente soddisfacente lobiettivo principale che ogni Amministratore pubblico dovrebbe costantemente perseguire per il bene di ciascun cittadino.
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16/05/2005
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