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UNICEF, l’approccio integrato alla sopravvivenza infantile ottiene risultati importanti.

| ROMA - In molti paesi dell’Africa occidentale si è registrato un calo del 20% nel tasso di mortalità previsto.

Un approccio integrato alla sopravvivenza infantile mirato a diffondere misure sanitarie essenziali nelle comunità più remote ha raggiunto risultati notevoli, ha dichiarato oggi il Direttore Generale dell’UNICEF, Ann M. Veneman all’Assemblea Mondiale della Sanità.

Dopo tre anni di aumento degli interventi sanitari di base, l’UNICEF stima che la mortalità infantile sia scesa di almeno il 20% nei 16 distretti in cui il programma è stato completamente applicato e del 10% laddove è stato svolto parzialmente.

“I primi risultati di questa iniziativa sono incoraggianti e hanno persino superato le nostre aspettative dimostrando che in breve tempo, grazie ad interventi altamente affidabili dal punto di vista scientifico l’approccio integrato è una soluzione vincente”, ha detto la Veneman.

Il programma, indicato con l’acronimo inglese  ACSD (Accelerated Child Survival and Development) è stato avviato nel 2002 in circa 100 distretti all’interno di 11 stati dell’Africa Occidentale focalizzandosi soprattutto sui bambini, sui neonati e le donne in gravidanza con una serie di interventi integrati a costi ridotti.

Vaccinazione dei bambini e delle donne in gravidanza, distribuzione di micronutrienti fondamentali, supporto all’allattamento al seno, distribuzione di sali reidratanti per contrastare la diarrea e zanzariere per proteggersi dalla malaria sono le misure che compongono il pacchetto sanitario.

Finanziato dal governo canadese e portato avanti dall’UNICEF, il modello ACSD si è avvalso dell’esperienza e della collaborazione di molti soggetti sul campo, tra cui il governo e i ministeri della sanità, l’OMS, la Banca Mondiale, molti gruppi non governativi, leader delle comunità locali. Il presupposto è coinvolgere chiunque svolga un ruolo nella salute delle donne e dei bambini.

L’ACSD ha raggiunto il suo apice in 16 distretti del Senegal, Mali, Ghana e Benin dove il tasso di mortalità sotto i cinque anni è sceso rispettivamente del 25, 21, 17 e 16%. In Ghana, ad esempio, l’ACSD è stato attuato nei distretti più remoti del nord del paese nei quali la distribuzione di zanzariere trattate con insetticida è aumentata da meno del 5 ad oltre il 75%. I tassi di mortalità e morbilità hanno cominciato a calare, mentre altrove nello stesso paese erano stazionari o addirittura in crescita.

Il progetto è stato avviato con una donazione di 30 milioni di dollari dal Governo del Canada che ha scelto come partner privilegiato l’UNICEF ritendendolo capace di ridurre la mortalità infantile di almeno il 15% con un investimento inferiore ai 1000 dollari per ogni vita salvata. Nelle zone in cui l’ACSD è stato attuato in tutte le sue fasi la percentuale è stata invece del 20% e ad un costo di circa 500 dollari per ogni vita salvata: entrambi gli obiettivi sono stati superati.

Ogni anno circa 11 milioni di bambini sotto i cinque anni muoiono per cause prevenibili, cinque milioni di questi nell’Africa sub-sahariana. Per raggiungere gli obiettivi di sviluppo del Millennio, che prevedono una riduzione di due terzi del tasso di mortalità infantile entro il 2015, occorrerebbe salvare la vita di tre milioni di bambini ogni anno nell’Africa sub-sahariana.

“Riteniamo di poter raggiungere il 60% dei bambini di quest’area entro il 2009 grazie a questi interventi integrati” ha dichiarato Veneman “riuscendo così a salvare almeno un milione di bambini all’anno solo in questa regione”.

Per maggiori informazioni, contattare: Ufficio Stampa UNICEF Italia: tel: 06.47809233-234 e 335.333077;  e-mail: press@unicef.it   sito-web: www.unicef.it

16/05/2005





        
  



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