La Provincia difende i cinghiali e non le imprese agicole.
| PESARO - La Coldiretti pronta a ricorrere alla Magistratura.
Se la Provincia di Pesaro continuerà a difendere i cinghiali e gli animali selvatici, piuttosto che le imprese, la denunceremo alla magistratura.
E laffondo del presidente di Coldiretti Pesaro Urbino, Giannalberto Luzi, contro il totale immobilismo dellente che, a fronte di innumerevoli promesse, non ha mosso un dito per salvare le aziende dal problema dei danni da animali selvatici, che mette a serio rischio la sopravvivenza dellagricoltura pesarese, soprattutto nelle zone interne, nonché la stessa sicurezza dei cittadini, visti gli incidenti stradali, anche gravi, verificatisi.
Tante nostre imprese hanno ormai deciso di chiudere bottega, al contrario delle squadre di cinghialai continua Luzi -, ovvero coloro che sono stati incaricati di tenere sotto controllo la popolazione degli ungulati.
Curiosamente, i membri di questa categoria sono in costante aumento, e altrettanto si può dire dei cinghiali, segno che nellattività di selezione cè qualcosa che non va. Cinghiali la cui carne alimenta, tra laltro, un fiorente commercio quasi totalmente deregolamentato.
Se lattività venatoria fosse reale, magari con la rotazione delle squadre di cinghialai, il problema potrebbe essere risolto spiega il direttore di Coldiretti Pesaro, Anacleto Malara -. Purtroppo il presidente Ucchielli e lassessore Rondina preferiscono mantenere lo status quo, ma sappiano che siamo pronti a denunciarli alla magistratura, poiché con il loro comportamento violano il diritto dimpresa, sancito dalla Costituzione.
Oltre a procurare migliaia di euro di danni alle imprese e ad impoverire i terreni devastati, la presenza dei cinghiali potrebbe favorire epidemie allinterno dellintera popolazione animale del territorio.
Stiamo seguendo attentamente gli studi relativi a patologie virali e batteriche che nel passato non esistevano continua Coldiretti Pesaro -, e che scaturiscono dallaffollamento di animali selvatici sul territorio.
Senza dimenticare il problema degli istrici e dei lupi. Anche questa specie sta ormai cingendo dassedio i terreni agricoli, procurando gravissimi danni allassetto idrogeologico del territorio.
Un territorio che le aziende contribuiscono a difendere con la loro quotidiana opera aggiunge Malara -, ma ciò non rappresenta evidentemente un valore per la Provincia, visto che si permette agli animali selvatici di muoversi a piacimento.
Le istituzioni devono mettersi in mente che i danni da animali selvatici non devono essere la normalità, bensì leccezione, e devono consentire alle imprese di poter fare unattività agricola che è un patrimonio non solo nostro, ma dellintera società.
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20/05/2005
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