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La "questione Beato" è chiusa

Sant'Elpidio a Mare | Sindaco e assessore intervengono all'indomani della protesta davanti al comune

di Stefania Ceteroni

All'indomani della protesta messa in atto da Ulderico Beato e dal suo socio davanti al portone del comune, arriva la reazione a freddo degli amministratori.
In particolare di quegli amministratori che più insistentemente sono stati chiamati in causa a gran voce dall'uomo che non ha avuto alcun timore nell'imbracciare un megafono ed urlare ai quattro venti le sue ragioni.
 
 "Sono fortemente rattristato per lo spettacolo indegno proposto in piazza - ha osservato il sindaco Giovanni Martinelli - Io sono per far lavorare la gente ma non per subire ricatti o forzature". Il sindaco, documenti alla mano, ha ripercorso la vicenda.
 
"Beato ha iniziato l'attività abusiva di somministrazione di alimenti e bevande in località Brancadoro nel marzo del 2003: pur essendo in possesso di un'autorizzazione per il commercio itinerante (che prevede la sosta di una sola ora sullo stesso posto), svolgeva l'attività su una struttura stabile e permanente dal momento che al rimorchio erano state tolte le ruote, appoggiandolo su una sorta di piattaforma come fosse un chiosco - ha precisato il sindaco - A seguito del rapporto prot. n. 23282 del 28 novembre 2003 del comando di polizia municipale con il quale si contestava la violazione degli articoli 3 e 10 della legge n. 287/1991 per il fatto che il trasgressore '...apriva un esercizio pubblico, con somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, su una struttura stabile e permanente collocata in corrispondenza dell'intersezione tra le strade comunali Via Galilei e Via Da Vinci, senza la prescritta autorizzazione' è stata notificata l'ordinanza di cessazione immediata dell'attività di somministrazione di alimenti e bevande alcoliche.
Il ricorso presentato al Tar da Beato è stato rigettato.
Successivamente è stato approvato il primo bando (deliberazione G.C. n. 294 del 23.1212003) finalizzato alla concessione di un'area attrezzata a verde pubblico per installare una struttura amovibile tipo chiosco da destinare all'attività di somministrazione di alimenti e bevande (tipologia tipo "B" - bar ex legge n.287/91).
Al bando ha partecipato soltanto Beato che però è stato escluso per l'accertata inosservanza di alcune delle condizioni essenziali indicate nel bando medesimo, congiuntamente all'omissione e all'incompletezza della documentazione prescritta.
Comunicazione dell'esito del bando prot. n. 2898 del 9 febbraio 2004 e dell'archiviazione della richiesta.
Con delibera G.C. n. 116 del 6 maggio 2044 è stato emesso il secondo bando.
Esito: con provvedimento prot. n. 23244 dell'11 novembre 2004 è stata notificata la decadenza dal diritto ad ottenere l'autorizzazione per l'attività di somministrazione di alimenti e bevande tipologia "B" all'interno della struttura amovibile per la quale era stato presentato il relativo progetto in quanto, in sede di verifica per il rilascio della concessione edilizia, lo stesso è risultato difforme rispetto alle indicazioni impartite con il bando sia per quanto riguarda il tipo di attività (Bar pizzeria e non quindi solo bar) che per quanto concerne la destinazione e l'agibilità della struttura non corrispondente neanche per quanto riguarda la destinazione fondiaria prevista dalle NTA del PRG vigene per le aree verdi.
Al suddetto provvedimento non è stato proposto ricorso.
 
Per tutti questi motivi - ha aggiunto e concluso il sindaco Martinelli - confermiamo che quanto chiesto da Beato e nel posto in cui ciò è chiesto non è possibile che venga concesso".
 
Ed anche l'assessore Rossano Orsili, chiamato ripetutamente in causa, ha voluto scrivere la parola fine sulla faccenda.
 
"La questione Beato è chiusa ed a scrivere la parola fine è stato proprio lui nel momento in cui ha messo in atto la piazzata dell'altro giorno. Ho seguito la questione fin dall'inizio - ha osservato Orsili - con l'impegno che il sottoscritto ha sempre messo in tutte le tematiche che riguardano la vita del comune. Ci siamo trovati davanti ad una problematica ereditata dai precedenti amministratori e ci siamo trovati a gestire una situazione ingestibile. All'interno della giunta abbiamo preso in considerazione la questione confrontandoci serenamente malgrado le pressioni ricevute da Beato siano state molteplici, per non parlare delle intimidazioni. Per quanto detto da Beato e per il modo in cui ha detto certe cose io e il sindaco valuteremo personalmente il da farsi per tutelare la nostra persona".

15/06/2005





        
  



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