In una lettera aperta al Presidente del Consiglio di Porto San Giorgio, Maura Imperatori difende la figura del padre e del suo operato per la comunità sangiorgese.  

"Nel Consiglio del 16 giugno - ha commentato Maura Imperatori - nell'ambito della discussione sulla figura di don Censi, alcuni consiglieri nell'agone retorico e non smentendo quella tendenza connaturata di distruibutori in servizio permanente di patenti di nobiltà e dignità, hanno avanzato perplessità circa l'opportunità di ricordare la figura del sacerdote, nonchè di aver intitolato a Ennio Imperatori l'Atelier cittadino. Se il gioco democratico permette a ciuascuno di noi di esprimere selza alcuna costrizione le proprie idee, il buonsenso dovrebbe impedire di avallare le proprie tesi con castronerie non confacenti sopratutto a coloro il cui nome è preceduto dal titolo di professore.

Siamo stati costretti a sentire che il personaggio di cui si discuteva non aveva dignità di rimembranza, poichè dalla ricerca effettuata su Internet da parte del consigliere non era risultata alcuna menzione. Il professore ha abiurato il credo "cogito ergo sum" con "google, ergo sum". L'altro consigliere intervenuto, ritiene che aver dedicato una struttura comunale ad Ennio Imperatori sia stato esagerato, perchè non si confà allo spessore culturale del personaggio. Presidente chi ha conosciuto Ennio Imperatori, non può negare quanto quest'uomo si sia impegnato per la propria città spendendo energie passioni. Uomo semplice, paladino di sano ed orgoglioso campanilismo, figlio genuino di quella gente che questi consiglieri alzano a vessillo, quando se ne ricordano e spesso per opportunismo. Lui è stato Portatore di una storia ordinaria, quotidiana che mai acquisira la dignità di stampa sui libri, ma è stata un pezzo della nostra storia".