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Al lavoro al servizio delle famiglie

Porto San Giorgio | L’assessore ai servizi sociali, Elisabetta Baldassarri, risponde alle accuse del consigliere comunale Gianfranco Vastaroli

 
“Le parole non vanno usate a sproposito”, così l’assessore ai servizi sociali, Elisabetta Baldassarri, risponde alle accuse del consigliere comunale Gianfranco Vastaroli che nell’intervento sulla stampa contesta le scelte in ambito sociale.
 
Spiega l’assessore Baldassarri: “Prima di parlare Vastaroli dovrebbe informarsi meglio. Sono convinta che compito e dovere di un assessore ai servizi sociali sia quello di portare avanti azioni, da un lato azioni di prevenzione del disagio, dall’altro interventi a sostegno delle famiglie in reale situazione di indigenza economica e sociale.
 
Non credo sia opportuno impostare una politica sociale attraverso la monetizzazione del bisogno delle persone, come intende invece Vastaroli, con contributi che non incidono in modo strutturale sulle situazioni di disagio. Una politica sociale “costruttiva” deve investire sulla progettazione di servizi per il territorio in relazione ai bisogni dei cittadini.
 
 L’ex assessore parla di 400 famiglie che hanno ricevuto i buoni da spendere in farmacia. In realtà si è trattato di 297 nuclei familiari, molti dei quali ben al di sopra della soglia di povertà, visto che non esistevano parametri utili a valutare la reale necessità e il reddito massimo era fissato sui 60 milioni delle vecchie lire annui, una cifra tutt’altro che irrisoria e che non si può identificare con quella della soglia di povertà.
 
Non abbiamo eliminato il contributo per motivi ideologici - questa è la spiegazione semplicistica di chi non conosce le reali esigenze del nostro territorio - ma perché intendiamo erogare fondi seguendo un preciso regolamento e parametri ben definiti. Piuttosto che portare avanti interventi populistici e d’effetto preferiamo sostenere progetti importanti, duraturi, per offrire servizi reali che incidano sui nuclei familiari in stato di necessità.
 
Penso ad esempio agli operatori professionali che operano a domicilio e a sostegno delle famiglie con figli disabili fisici e psichici, un servizio che mancava e che ci è stato sollecitato dalle stesse famiglie, dagli operatori sanitari del territorio (UMEE), grave per un comune come il nostro non averlo previsto prima. Per quanto riguarda l’abbattimento della soglia minima di accesso al fondo per sostenere le famiglie numerose nei servizi di mensa e trasporto scolastici e per l’asilo nido, siamo scesi dai 12 mila euro ai 7500 (ISEE) per seguire le indicazioni dell’Ambito Sociale XIX, anche perché la soglia di povertà relativa è ben al di sotto di quella utilizzata in precedenza e si attesta intorno ai 6500 euro (ISEE).
 
Inoltre, forse Vastaroli non né è a conoscenza, i 7500 euro sono indicati a livello regionale come la soglia di NO TAX AREA per l’accesso ai servizi. Concludo con il discorso delle rette per l’asilo nido, anche se ho avuto più volte modo di ribadire la questione. Ogni famiglia si troverà a pagare una retta personalizzata e calcolata individualmente, secondo quanto stabilito nel nuovo regolamento che ha sostituito quello vecchio dopo 13 anni di immobilità. Intendiamo così offrire il servizio di asilo nido come risposta alle reali esigenze dei nuclei disagiati non solo dal punto di vista economico, penso alle donne sole con i figli piccoli ad esempio. Ricordo a Vastaroli che nel corso delle Commissioni consiliari riunite per la definizione delle rette dell’asilo nido, alle quali non ha mai partecipato, dai banchi dell’opposizione mi è giunta specifica richiesta di raddoppiare addirittura la retta massima attualmente prevista.
 
La quota massima per il nido, 300 euro, viene oggi pagata dalle famiglie con reddito ISEE pari a 22.500 euro, che corrispondono a circa 80 mila euro di reddito annuo. Mi sembra quindi che Vastaroli usi a sproposito e in senso puramente demagogico e strumentale la parola “affossare le famiglie”, per attaccare questo assessorato, che sta lavorando per costruire un sistema in grado di dare risposte eque, pronte, efficaci”.

07/06/2005





        
  



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