Sandro Assenti invia una replica a Lorenzetti.
San Benedetto del Tronto | Il concessionario di "Da Andrea" sulle ultime dichirazioni dell'Ass.Lorenzetti in fatto di decibel e orari di chiusura.
di Carmine Rozzi
Alla conferenza stampa dellAssessore Marco Lorenzetti, poco più in là era presente Sandro Assenti dello chalet Da Andrea e uno dei due iniziatori della riapertura della discoteca Le Terrazze. Ecco le sue impressioni a caldo sullintervento dellAssessore.
Ho ascoltato molto attentamente lAssessore Lorenzetti e mi sembra che più che un Assessore di tutti, anche se confortato da esigenze di legge, sia un Assessore di parte. Nel senso che si evidenzia ad occhio nudo che lui non vuole assolutamente concedere o quantomeno metterci in condizioni di farci concedere le deroghe. Mi sembra di aver capito che dei 163 chalet che ci sono a San Benedetto soltanto cinque, arrivando forse ad un massimo di dieci, hanno chiesto la deroga per poter tenere aperto dopo una certa ora. Quindi lo scopo lAmministrazione lo ha ottenuto perché sembra che soltanto sei o sette stanno richiedendo di fare musica dopo una certa ora.
Qualcuno di voi ha già iniziato a farsi una auto riduzione..
Si, già molti di noi hanno recepito il messaggio diminuendo drasticamente i giorni delle manifestazioni musicali. Ma dove amerei avere le idee chiare è che se uno si attrezza in modo adeguato spendendo cifre notevoli perché poi lasciare tutto in sospeso dicendo che anche con lattrezzatura in ordine non è dato per acquisito il fatto di poter avere la deroga. Neanche dopo il parere favorevole dellArpam ? Da un lato ci si dice che, adeguandosi e mettendoci a norma e superando la prova Arpam si può avere la deroga.
Contemporaneamente si afferma anche però che, ove vi fossero le condizioni, rimane sempre a discrezione del Sindaco il concedere la deroga o meno. Occorre stare attenti perché, stando così le cose, si può dare adito a speculazioni sui meriti ed i parametri che andrebbe ad utilizzare il sindaco allatto di dire lultima e definitiva parola. Ma forse la vera intenzione dellAmministrazione era quella di far in modo di ridurre drasticamente il numero di coloro che avrebbero richiesto una deroga.
Ma un po di musica alta cè stata negli anni passati ?
A dire il vero forse questo è stato indotto da un proliferare di situazioni dove certi chalet con impianti semi-improvvisati hanno veramente disturbato non poco lestate scorsa. Poi unultima cosa. A me sembra che si stia creando un circolo vizioso dove il comune demanda allArpam la quale, essendo i rilievi numerosi e di diversa natura, difficilmente può rilasciare un parere in tempi richiesti. Il tutto mi sembra ancora assai complicato. E nel riferimento a Rimini ci si dimentica che Rimini può contare su un bacino di almeno un centinaio di locali chiusi dove è consentito la musica quasi al volume che si vuole per il tempo che rivuole.
Può sorgere il problema della fuga dei giovani turisti ?
Io penso che una famiglia che viene a San Benedetto debba preoccuparsi perché se noi chiudiamo a mezzanotte cè il grande rischio che questi giovani prendano la macchina per recarsi, con rischi annessi e connessi non negli chalet più prossimi alla Riviera, bensì in località che stanno a centinaia di chilometri. Quindi ecco i rischi dei famigerati sabato sera con pericoli di velocità, alcool, stanchezza, sulla via del ritorno. Non è solo un fatto burocratico ma oltretutto un fatto anche sociale.
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09/06/2005
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