Una delegazione dei rappresentanti locali Federpesca ha incontrato giovedì 30 giugno a Roma il sottosegretario alla pesca Paolo Scarpa Bonazza Buora, per parlare dei principali problemi del settore, da affrontare a livello nazionale o in sede comunitaria. Si trattava di un incontro preliminare a quello che si è svolto oggi, 1 luglio, a Bruxelles, tra il commissario europeo alla pesca Joe Borg e una delegazione italiana guidata dal direttore generale Federpesca Luigi Giannini (l’esito dell’incontro verrà reso noto nei prossimi giorni).

 

“Lo stato di crisi in cui versa il settore della pesca marittima conseguente alla inarrestabile ascesa del prezzo del gasolio ha assunto una proporzione non più sopportabile né sostenibile dalle imprese e da chi in esse opera – dice Giannini – Qualora i risultati degli incontri presso la Comunità Europea non dovessero corrispondere alle aspettative della categoria già la prossima settimana  saranno organizzate delle azioni di  mobilitazione sul territorio nazionale che sfoceranno in una protesta a Bruxelles durante il prossimo consiglio dei ministri europei della pesca, in programma il 18 luglio prossimo.”

 

Il sottosegretario ha ribadito il proprio impegno a sollecitare in ogni modo l’intervento della commissione europea, che ha avocato a sé qualsiasi iniziativa concreta sulla questione, diffidando gli Stati membri dall’adottare autonomamente misure di sostegno alle imprese di pesca a fronte dell’emergenza energetica.

 

Scarpa ha preso atto del differenziale sensibile tra i prezzi registrati presso i distributori italiani e quelli rilevati negli altri porti europei, annunciando anche che nei prossimi giorni avvierà una verifica con il Ministero delle Attività  Produttive e con l’Autorità Garante della Concorrenza per accertarne le ragioni e per pretendere trasparenza nel processo di formazione del prezzo del gasolio per la pesca, dal greggio all’utente finale. Ed ha convenuto sull’esigenza di esplorare le opportunità di risparmio energetico collegabili al sistema di gestione della pesca e all'innovazione tecnologica, specie per quanto riguarda motori marini più performanti.

 

Giannini ha inoltre manifestato la forte aspettativa delle imprese di pesca italiane per l’urgente equiparazione del settore al sistema  IVA applicato recentissimamente all’agricoltura con la stabilizzazione del regime  forfetario e la soppressione di ogni limitazione sul volume d’affari.

 

Condividendo la logica assimilazione dei due settori, richiamata peraltro in tutta la produzione normativa più recente, Scarpa ha affermato il proprio impegno a sostenere l’eliminazione di tale disparità di trattamento già nella Finanziaria 2006, compatibilmente con un approfondimento sulla copertura  finanziaria necessaria.

 

“L’incontro ha rappresentato una occasione  utilissima – dice Giannini – in un momento congiunturale molto difficile per il settore. Le assicurazioni ricevute ci confortano, ma ora attendiamo passi concreti da Bruxelles su aiuti immediati e diretti. L’erogazione del contributo de minimis, nei limiti consentiti dalla normativa comunitaria, è stata certamente apprezzata, ma è largamente insufficiente rispetto alla dimensione ed alla gravità del problema. Speriamo fortemente, inoltre, in un impatto positivo degli strumenti assicurativi contenuti nel decreto legislativo n.100/2005, ormai di imminente attuazione.”

 

Il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ha intanto confermato che con provvedimento in corso di adozione verrà prorogato ulteriormente, con decorrenza da oggi 1 luglio, il regime di intervento a carico dello Stato sui costi del traffico e manutenzione dei sistemi satellitari denominati “Blue Box”. Il provvedimento era stato annunciato nelle scorse ore dal sottosegretario Scarpa. Va peraltro evidenziato che in tutti i paesi dell’Unione Europea i costi delle blue-box per il controllo delle pesca gravano sulle imprese stesse. Unica eccezione l’Italia.