Spendiamo di più per mangiare, per viaggiare e per la casa ma risparmiamo sulle altre spese non alimentari. In particolare per l’istruzione ma anche per scarpe e vestiti. E’ questa la fotografia che hanno elaborato Cna e Confartigianato delle Marche su dati Istat, per quanto riguarda i consumi delle famiglie marchigiane. In crescita anche le spese per i trasporti privati, soprattutto a causa dell’aumento della benzina, e per l’abitazione.

Per la casa i marchigiani spendono il 22,1 per cento del loro budget, e vi comprendono l’affitto, la manutenzione, il condominio. Se a ciò si aggiungono le spese per le utenze domestiche e per l’arredamento, si vede che le famiglie marchigiane destinano alla casa oltre il 40 per cento delle spese mensili complessive. In aumento anche le spese per le comunicazioni che raggiungono il 2,3 per cento. Complessivamente ogni famiglia marchigiana spende per mangiare e bere il 20,8 per cento della spesa mensile.

La spesa destinata alla carne è la più alta tra le spese alimentari ma i marchigiani spendono molto anche per frutta e verdura e per pane e cereali, meno per pesce e latticini. Al tempo libero, cultura e giochi ogni famiglia marchigiana dedica il 5,2 per cento e all’abbigliamento e calzature il 6,9 per cento. Appena l’1,1 per cento viene riservata all’istruzione e lo 0,8 per cento ai tabacchi. Per la salute spendiamo in media meno di 100 euro al mese, soprattutto nelle medicine da banco e negli esami specialistici