Al Ministro degli Interni ,Al Prefetto di Ascoli Piceno
Ill.mo sig. Ministro, Egregio Prefetto, il 29 agosto 2005 il Sindaco di S. Benedetto del Tronto, dopo anni di difficoltà oggettiva, di ricatti, di incontri, di chiarimenti, di immobilismo, di ritardi, di omissioni, di difficoltà, di imbarazzi, di figuracce, ha deciso di dimettersi (sono sue le affermazioni del ). Il suo saluto alla città, attraverso la diffusione di un laconico manifesto, di scuse informali per le poche cose fatte, racchiude tutto il disappunto, il malessere che l’ex primo cittadino ha denunciato nello sbattere la porta ad una maggioranza che ha mal governato, o meglio, che ha pensato di governare il particolare, che ha di fatto realizzato clientelismo a dismisura, abbandonando il progetto di una città pilota che avrebbe meritato una classe dirigente diversa, all’altezza di affrontare le sfide che sono dei nostri giorni.

Lo sviluppo, l’occupazione, il turismo, il problema dei giovani e degli anziani, la riorganizzazione di quartieri che dovevano essere aperti e non ghetti, come purtroppo li ha relegati questa amministrazione che, per fare cassa, si è occupata di vendite di farmacie comunali, di scuole, di aree pubbliche, di spazi pubblici, che ha pensato al piano regolatore non in senso di città territorio, ma agevolando a macchia di leopardo questo e quell’amico. Insomma, Egregio Ministro, Sig. Prefetto, ancora oggi in città si registra l’ingombro pesante di qualche amministratore che continua a garantire qua e là cose che non può più fare o non può più promettere.

E se il sindaco ha sbattuto la porta perchè il bicchiere era colmo, e Le garantiamo che quanto sopra scritto è la minima parte delle cose denunciate dall’ex sindaco, si dovrà, con immediatezza, nominare un commissario. E’superfluo ricordarLe che, a seguito delle dimissioni del sindaco, vi è un’obbligatorietà di nomina del Commissario prefettizio da parte degli organi preposti. Nel caso della città di S. Benedetto, dove il Sindaco si è dimesso denunciando pubblicamente la sua maggioranza, non per fatti politici, ma per situazioni che sono al limite della legalità, la nomina del Commissario diventa urgente e improcrastinabile.

In una situazione di normalità, avremmo aspettato i tempi tecnici, ma nella situazione di S. Benedetto del Tronto, dove, prima di arrivare alle dimissioni del Sindaco, si sono alternati, mese dopo mese, sostituzioni, assessori cacciati anche in malo modo, perchè probabilmente non ubbidienti a questa o quella direttiva di partito, non si può aspettare un minuto in più. Certo che vogliate valutare con urgenza la presente richiesta, si coglie l’occasione per porgere distinti saluti.

*  COORDINATORE REGIONAlE LISTA ITALIA DEI VALORI-CON DI PIETRO