Sulla vicenda Camela noi del centrosinistra non abbiamo nessuna pretesa di ragioni a tutti i costi, ma solo la pretesa di poter discutere in Consiglio e di fronte alla città di un argomento che abbiamo sollevato da tempo.

 

Ma ciò non accade, come su tanti altri problemi quali i parcheggi, la Carbon, il Piano regolatore, le società partecipate. Tante parole sulla stampa e nessun atto istituzionale. Parole come quelle di Camela sabato scorso durante la sua solitaria conferenza stampa, con la sua stessa maggioranza che non ha inteso neppure salvaguardare la presunta volontà del suo esponente.

 

E’ all’evidenza di tutti, con questo ennesimo rinvio, che la maggioranza non vuole affrontare una discussione in campo aperto perchè tanti sono i malumori all’interno del centro destra.

 

Noi del centrosinistra abbiamo sollevato un problema politico, ma vediamo che la maggioranza ne ha molti di più di quelli che lamentiamo! Poniamo un problema di rispetto delle regole e di ripristino dei basilari principi di democrazia, ma tutto questo viene affrontato con autosufficienza e con una tirata di spalle.

 

Sottrarre al dibattito un argomento di questo tipo è segno di debolezza ed evidenzia che non possiamo attenderci uno stile politico fatto di principi da parte anche di autorevoli personaggi.

 

Camela doveva chiedere al suo centrodestra di sostenerlo nel discutere, dopo due mesi, della mozione che lo riguardava: troppo facile trincerarsi dietro la volontà del Consiglio. Siamo d’accordo con le dichiarazioni di Camela stesso quando dice di non avere la colla sulla poltrona: infatti è mastice.

 

Il 7 settembre nella capigruppo Rocchi era stato chiaro e nonostante questo è stato stilato un ordine del giorno non rispettoso delle richieste fatte con i capigruppo di maggioranza silenziosi come sempre: ma forse in quella sede, per come vanno oggi le cose, è meglio parlare di sport o di Miss Italia.

La minoranza consiliare (Emidio Catalucci)