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Raccontando De Gasperi

Fermo | A tu per tu con la figlia e con il professor Girelli, per ricordare il grande statista

di Francesca Ripa

Perché si parla ancora di un uomo che è vissuto più di 50 anni fa?

A spiegarlo sono il professor Giorgio Girelli Presidente del centro Studi Sociali “Alcide De Gasperi” di Pesaro, e la figlia Maria Romana De Gasperi.
 
De Gasperi, fondatore della democrazia cristiana, è ancora oggi ricordato con affetto per il suo senso della giustizia e ammirato per le sue capacità politiche.
 
Il professore riporta alla luce i fatti delle elezioni del 1953. De Gasperi perse quelle elezioni a causa della legge così detta “truffa”.
 
 La legge voleva essere un modo per ripristinare gli equilibri politici nazionali ma è vista dagli oppositori come uno strumento antidemocratico utile solo a nascondere il disagio all’interno della maggioranza. Alla luce dei fatti, gli scrutini riportarono moltissime schede nulle, De Gasperi aveva la facoltà di fare ricorso. Ma così non fece. La situazione in Italia era testa, un’azione del genere avrebbe sconvolto il paese.
 
Una testimonianza, questa, che vuole evidenziare come De Gasperi tenesse più al bene comune che al suo tornaconto personale.
 
Girelli vuole ricordare anche il suo prestigio in politica estera. Per l’Italia aveva allacciato rapporti solidali con gli altri paesi Europei. Fu il primo passo verso l’idea di un Europa Unita. De Gasperi aveva già capito che l’Italia aveva bisogno di far parte della famiglia europea.
 
Dal racconto del professore emerge la figura di un grande uomo di stato, attento alle esigenze del paese, ma mai in disaccordo con la propria coscienza.
 
E’ di questa parte più umana che ci racconta la figlia. Per anni ha visto in De Gasperi un padre e forse solo dopo la sua morte ne ha compreso l’importanza politica.
 
Raccogliere tutti i suoi scritti, non è solo un modo per sentirsi ancora vicino a lui, ma è dare la possibilità ai giovani di conoscerlo, da un punto di vista politico ma anche intimo con le lettere d’amore per la sua fidanzata, raccolte in “Cara Francesca”, parole dolci che testimoniano un amore moderno, costruito sull’affetto e rispetto reciproco.
 
“Nel suo tempo non c’era  telefono, fax, computer, perché allora cerchiamo un personaggio che visse in un mondo così diverso dal nostro?”. Si chiede Maria Romana De Gasperi.
“Per capire la giustizia e l’amore per il prossimo”. Questa è la risposta, a conclusione di diversi aneddoti raccontanti. Come quando lei, impiegata come segretaria del padre, non riceveva un vero e proprio stipendio, “...perché - secondo lui - due persone della stessa famiglia non possono pesare entrambe sulle casse dello stato”.
 
Ricorda quando rimandava indietro tutti i regali che riceveva quando ricopriva cariche importanti, perché a questo tipo di doni “non ho niente con cui contraccambiare”.
 
“Un uomo può avere molti amici e molti consigli, ma un uomo di fronte la scelta è solo con la sua coscienza”. Per De Gasperi, era importante il rispetto per i propri valori, “A me non importa riuscire, ma impegnarmi, e se non riesco non importa, ho salvato la libertà della mia coscienza”.
Sono frasi che Maria Romana ricorda del padre, e quando dalla platea le chiedono chi sono i suoi eredi, lei risponde “i giovani di oggi che possono ancora leggere i suoi scritti”.

12/10/2005





        
  



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