C’è chi ama collezionare francobolli, chi gli piace collezionare monete, ma c’è chi appassionato di motori ama collezionare auto, moto e non solo.

È il caso del pilota teramano Valeriano Micozzi, che oltre ad amare il mondo delle corse ama collezionare “motori”. Una passione coltivata fin da giovane che lo ha portato oggi ad avere un parco macchine di tutto rispetto.

Una passione che è anche una peculiarità della famiglia Micozzi, visto che anche il fratello Enio e il nipote Gionni la condividono e ne sono coinvolti in prima persona.

Quattro garage  in cui sono conservati pezzi che sono davvero delle chicche.

 

Nel primo garage, sono in bellavista un  Ferrari Testarossa 512 TR, un Ferrari 208 GTB, una super Super Formula  2 n°001, unico esemplare col telaio Fagnali  e due moto: una Kavasaki 6 cilindri 130 cc dell’80 e una Honda 750 4 cilindri supersport dell ‘85

 

Nel garage a fianco, invece, abbiamo una Lamborghini Urraco 2500 cc del 1976; un Renault maxi turbo 1 (con questa macchina Valeriano Micozzi ha corso in pista a Vallelunga ) e la seconda rarità: una Peugeut Turbo 205,  3500 cc,  quattro ruote motrici, 16 valvole, due esemplari in tutta Italia (l’altra si trova a Bolzano), 520 cavalli per 300 Km/h di velocità. Il modello in questione venne ritirato dal mondo delle corse insieme alla Lancia S4 perché considerate pericolose dopo la marte di un pilota nel Rally di Sardegna.

 

Nel garage più grande vi sono in parcheggio invece, un Ferrari 308 GTS con carburatore dell’’80, una 131 Fiat Abarth carrozzeria Bertone del 1976, utilizzata soltanto per un rally poi a riposo (ne sono state costruite soltanto 500), due Simca di cui una 1000 di cilindrata, gruppo 2 e una Simca 1300, gruppo 2. Poi due lancia Delta Integrale di cui una Evoluzione, una Pontiac 6600 Blu Trans Am dell’ ’82 (auto americana) modello scelto dall’attore Silvester  Stallone per girare Rocky II.

 

Dulcis in fundo, pronta per fare le prossime gare, la Renault Clio V6 3000 cc, E1 Italia.

 

Ma Valeriano Micozzi, amante della campagna, ama collezionare anche trattori e macchine agricole.

I suoi pezzi più belli: un super Landini del 1934 funzionante a tutti gli effetti, targato PE 0121, con ruote in ferro, che si accende tramite riscaldamento della testata (il gemello si trova al museo di Siena), la trebbiatrice per il grano e una macchina stuoiatrice per il granturco…