I più e i meno di Fermana - Ravenna
Fermo | Pregi e difetti di una squadra che ha parzialmente fallito il primo scontro salvezza
di Paolo Gaudenzi
Con doveroso ed ovvio relativismo, visto che siamo solo alla fine di ottobre, diamo uno sguardo più approfondito all'interno di una squadra che ha affrontato, con un accento diverso da quello necessario, una gara dalla valenza più che importante.
Già il fatto di non aver perso è qualcosa, inutile dire che la vittoria avrebbe dato, in un solo solpo, ossigeno sia alla classifca che al giovane, giovanissimo spogliatoio.
Annullato il fattore campo: è stato il Ravenna a far la gara con Succi più volte vicino al gol e con gli altri attaccanti ospiti smaltati di una veste decisamente più combattiva rispetto agli undici canarini.
Inesperienza? Vogliamo subito scartare, sarebbe un parodosso, motivi fisico-atletici: se alla lunga la Fermana dovesse dimostrare limiti fisici rispetto all'avversario di turno sarebbe decisamente la fine visto che il più "vecchio" degli elementi in rosa è nato nel 1979.
Ci riferiamo, nello specifico, a Marco Quadrini. Giunto per ultimo alla corte di mister Sciannimanico, si è guadagnato la nostra palma di migliore in campo nella gara in questione. Se filtriamo le prime battute della gara, Quadrini si è comportato da vero pendolino perenne di fascia: copertura sul fondo e stantuffo con proiezioni offensive finalizzate al traversone, per ciò che riguarda il possesso palla.
Con lui salviamo Iaboni, salvarisultato in più di una circostanza, Masi e Barucca per la quantità-volontà più che per la capacità incisiva sul match.
A corrente alterna Staffolani e Croceri, questultimo con l'attenuante di aver ricoperto, all'inizio, un ruolo decisamente non suo, vale a dire l'esterno sinistro di centrocampo.
Da rivedere il cuore della difesa, un Onesti lontano parente degli standard abituali e Bagnara, costantemente annullato dalla retroguardia di Dal Fiume.
Volenterosi i subentrati Monti e Pirro, male Rodia, utilizzato come ala destra, attenuato solo dal fatto di essere entrato a freddo, cioè senza riscaldamento visto l'ingresso causato dall'infortunio del collega sostituito.
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24/10/2005
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