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Sequestrati 100 grammi di cocaina in un casolare di Mosciano, per un valore di 70 mila euro

| TERAMO - Rinvenuti anche 35 mila euro in contanti. Stroncata banda di narcotrafficanti, tre arresti.

di Nicola Facciolini


Il sequestro di cento grammi di cocaina pura, 10 grammi di eroina, sostanze da taglio e 35 mila euro in contanti, è il frutto della brillante azione investigativa condotta dai carabinieri della Compagnia di Giulianova che ha condotto alla scoperta di un imponente traffico di droga in provincia di Teramo. Operazione iniziata sabato scorso e guidata dal capitano Dellegrazie. I militari hanno scoperto l’ingente quantitavo di cocaina nel corso di un blitz all’interno di un casolare a Mosciano, abitato da un uomo e da due donne.

In manette con l’accusa di detenzione a fine di spaccio di sostanze stupefacenti, sono finiti: Sandro Sabini 39 anni, pluripregiudicato, di Martinsicuro, Sanela Fetak, 34 anni, bosniaca di Sarajevo in regola con il permesso di soggiorno e Dar’ya Dymchenko, 26 anni, ucraina. Tutti narcotrafficanti e non assuntori di sostanze stupefacenti. Quest’ultima deve rispondere anche di violazione della legge Bossi-Fini per un provvedimento di espulsione, a suo carico, emesso dal Questore di Teramo nel maggio scorso.

L’organizzazione vendeva al minuto ed all’ingrosso, interi panetti di droga. Nel corso del controllo, i militari hanno anche sequestrato un bilancino di precisione, siringhe usate, altre sigillate e nuove. Sul mercato al minuto 100 grammi di cocaina purissima come quella sequestrata, secondo gli inquirenti ha un valore di circa 70 mila euro. La droga era nascosta all’interno di una scatola di scarpe camuffata in una pila altissima di altre, in una delle quali sono stati trovati anche 35 mila euro in contanti.

I carabinieri ritengono che il tunisino accoltellato sabato pomeriggio e abbandonato per le strade di Martinsicuro sia coinvolto proprio in questo vasto giro di cocaina. Dal momento che Mohamed Saber di 19 anni pare sia fidanzato con Dar’ya Dymchenko. I militari stanno cercando di scoprire se il nome fornito dall’extracomunitario sia veramente quello dichiarato dall’uomo che infatti è stato sottoposto a un controllo di indagine sulle impronte digitali. Quasi certamente il tunisino faceva parte dell’organizzazione e ad accoltellarlo potrebbe essere stato proprio uno dei tre trafficanti.

24/10/2005





        
  



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