“Dobbiamo fronteggiare questa crisi con una nuova mentalità, non dobbiamo piangerci addosso, ma al contrario avere fiducia in noi stessi, pensare che le sfide che abbiamo davanti sono sfide nuove che possiamo vincere solo abbandonando la logica dell’autoreferenzialità. Fare squadra per uscire dal provincialismo e riuscire a cogliere le opportunità”.

Queste le parole con cui ha esordito il presidente della Provincia di Macerata, Giulio Silenzi, durante l’incontro “Territorio, credito, garanzia. Un sistema che funziona”, organizzato dalla CNA provinciale all’Abbadia di Fiastra. “Il caso del ponte di Villa Potenza – ha proseguito Silenzi – è un esempio tangibile di come bisogna reagire di fronte alle difficoltà: facendo squadra, abbattendo l’egoismo in favore della collaborazione tra aziende, sfruttando innovazioni e tecnologie, si possono ottenere risultati che sono unici in Europa”.

Obiettivo della tavola rotonda, che ha visto anche la partecipazione del presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, era focalizzare l’attenzione sull’importanza del ruolo sinergico dei protagonisti dello sviluppo dell’economia locale ed in particolare degli istituti di credito radicati nel territorio. L’accesso al credito, infatti, resta una leva strategica su cui puntare per affrontare al meglio i problemi che si presentano.

Il presidente Silenzi ha inoltre affermato che per sostenere un sistema di credito nuovo, che abbia radici nella società e che recepisca le istanze e i bisogni del nostro territorio, bisogna democratizzare e rendere più solida la rappresentanza nelle Banche, affinché non esistano associazioni ‘figlie di un Dio minore’.

Nel suo intervento il presidente Silenzi ha annunciato che la Provincia darà un segnale concreto alle imprese artigiane aumentando, nel prossimo bilancio, il fondo a loro sostegno ed ha auspicato una forte regia a livello regionale dei soggetti pubblici e privati, per fare massa critica e rendere realmente efficaci gli investimenti.

“Occorre rispondere alla crisi strutturale sviluppando il settore dei servizi, in particolare il terziario evoluto – ha concluso Silenzi – dando ai giovani la possibilità concreta di fare impresa, valutando la validità dei loro progetti e non le garanzie finanziarie che possono offrirci”.