Erik Friedlander Broken Arm Trio
Grottazzolina | Appuntamento con Tam Club fissato per domani
Coniugare il rigore della tradizione accademica ad una prassi improvvisativa varia e feconda, contribuendo con ciò ad ampliare la visibilità di uno strumento ancora marginale nella musica creativa improvvisata come il violoncello.
Questa è la sintesi che Erik Friedlander compie con la naturalezza e l´efficacia dell´uomo modesto, che con discrezione trasforma l´opportunità in meraviglia. Sintesi che propone domani alle ore 18 presso il teatro di Grottazzolina accompagnato da Mike Sarin e Kermit Driscoll.
Nato nel 1960 a New York, la vita di Friedlander è stata da subito riempita della musica che proveniva dalla camera oscura del padre Lee, uno dei più affermati fotografi statunitensi ed autore di alcune famose copertine per LP della Atlantic e della Columbia degli anni ´50 e ´60.
Accade spesso che il caso abbia bisogno di un po´ d´aiuto per girare nel verso giusto, e per Friedlander il `gioco´ del violoncello - intrapreso a otto anni - si è trasformato in passione e professione grazie a due folgorazioni che rispondono al nome del contrabbassista Harvie Swartz, che gli offre la prima esperienza `improvvisativa´ inserendolo nel proprio quintetto, e del violoncellista Hank Roberts, che lo conduce alla consapevolezza di quanto creativa possa essere la pratica del violoncello, in un periodo in cui Friedlander si manteneva collaborando con orchestre sinfoniche e cameristiche o in produzioni commerciali.
Una volta intrapresa la strada dell´improvvisazione fino e oltre la soglia dell´avanguardia più creativa, nella New York degli anni ´80 l´incontro con John Zorn, Dave Douglas e l´ampia cerchia di musicisti che gravita attorno ad essi era pressoché inevitabile. Da allora, Friedlander continua ad incrociare il cammino dei musicisti più creativi e nei contesti più diversificati - la bruciante estetica free, la reinvenzione del patrimonio musicale ebraico, il minimalismo contemporaneo - uscendone sempre arricchito, e, al contempo affermando in ogni contesto la propria voce ricca e personale. Il "Broken Arm Trio" è il più recente progetto di Friedlander, che mette da parte l´archetto per dedicarsi ad un repertorio tutto `in pizzicato´. Il nome del gruppo mette in evidenza il debito di Friedlander nei confronti di Oscar Pettiford, il grande contrabbassista americano che ha sdoganato il violoncello nel mondo del jazz: a causa di una frattura ad un braccio subita durante una partita di baseball, Pettiford decise di dedicarsi, per forza di cose, al violoncello.
Da questa circostanza casuale nacque un capolavoro del jazz come "My Little Cello", pietra miliare per ogni violoncellista jazz. Forte dei raffinati arrangiamenti del leader, di un interplay di rigorosa precisione e di un impasto timbrico accattivante, il "Broken Arm Trio" percorre un itinerario originale in bilico tra suggestioni improvvisazione e scrittura che non mancherà di tracciare un solco nella memoria e nel gusto di ogni ascoltatore.
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12/11/2005
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Kevin Gjergji