Continua l'appuntamento con le proiezioni del Cineforum "Buster Keaton". Domani martedì 15 novembre, presso il Cinema Calabresi sarà la volta del film autobiografico del regista francese Claude Chabrol dal titolo "La damigella d'onore".

Quando, giovane cinefilo, Claude Chabrol militava nei “Cahiers du cinéma”, insieme all’amico François Truffaut aveva patrocinato la causa di elevare Hitchcock, dai più ritenuto un regista di genere, alla piena dignità di autore. A sostegno della sua tesi, Chabrol aveva più volte sottolineato la peculiarità dei personaggi hitchcockiani: uomini come tanti altri, che per cause del tutto estranee alla loro volontà sono catapultati nell’occhio del ciclone.

E’ la stessa situazione in cui si trova immerso Philippe, interpretato da Benoit Magimel, già visto in un altro film di Cabrol, Il fiore del male. Durante il matrimonio della sorella, Philippe incontra una ragazza che dà il titolo al film: La damigella d’onore. Un colpo di fulmine per Philippe, ragazzo a modo che gode pienamente la stima del suo datore di lavoro, preoccupato per la serenità della madre e per la condotta della sorella più piccola.

Senta, questo il nome della damigella, è una ragazza volitiva e determinata, che affascina Philippe con il suo temperamento deciso e lo travolge in una irresistibile passione. Un autentico shock per Philippe, sottratto ai suoi doveri familiari e professionali, sgomento per l’assurda richiesta di Senta, che come prova d’amore gli chiede di uccidere un uomo.

Siamo nel pieno della volontà di potenza di Nietzsche, con il gesto straordinario che consente al superuomo di mettersi al di sopra della gente comune, delle leggi e della morale. Claude Chabrol affila sempre più le lame dei suoi noir e taglia a fette sottili la piccola borghesia e le sue nevrosi, inoltrandosi in quei meandri della follia che provocano il buio nella mente.

Tratto dal romanzo Il pugnale di vetro di Ruth Rendell, scrittrice cara a Chabrol, "La damigella d’onore" tesse una inquietante e inesorabile ragnatela affidandola a una regia lucida e tersa, solido ordito di un thriller dove l’anonimo grigiore della provincia francese sfuma in una fredda radiografia sui tormenti dell’anima e della ragione.

L’ingresso, riservato ai soci con tessera FIC 2005-2006, è di Euro 4,50 .