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L’ “Unione”sulla centrale Turbogas

| TERAMO - La localizzazione della turbogas porterebbe ad un drammatico deprezzamento del valore dei terreni e degli immobili in un raggio di parecchi chilometri, facendo ricadere sugli abitanti della zona importanti danni economici.


I partiti e i gruppi consiliari dell’Unione di Teramo esprimono la propria valutazione negativa alla realizzazione di una centrale a ciclo combinato altrimenti detta centrale turbogas all’interno del territorio Teramano per le seguenti ragioni:

Il territorio di Teramo ha una vocazione solo marginalmente industriale, derivante da condizioni naturali e scelte strategiche che si protraggono da decenni e su cui gli Enti hanno investito massicciamente in termini di risorse e di energie. Teramo cuore verde dell’Abruzzo, Abruzzo regione verde d’Europa. Teramo porta del Parco del Gran Sasso. Teramo leader nella produzione di vini, oli e prodotti agroalimentari, fonte di lavoro e ricchezza per tutto il territorio. Teramo protagonista dei mercati nazionali ed internazionali.

La localizzazione della turbogas porterebbe ad un drammatico deprezzamento del valore dei terreni e degli immobili in un raggio di parecchi chilometri, facendo ricadere sugli abitanti della zona importanti danni economici.

Il territorio della Provincia di Teramo contribuisce in maniera determinante alla produzione di energia , con le centrali idroelettriche già presenti. Il disagio ambientale subito è forte, anche se attenuato nel corso degli anni, e non è pensabile consentire a multinazionali straniere di sfruttare la nostra acqua, la nostra aria, i nostri terreni per il proprio business.

Non è vero che la turbogas, fatto salvo il momento edificatorio, produrrebbe posti di lavoro. A regime, secondo previsioni attendibili, vi saranno al più trenta persone occupate, e la maggior parte sarà ad alta professionalità reperite al di fuori del nostro territorio.

Circa i danni alla salute poi, è dimostrata l’alta pericolosità delle polveri sottili prodotte in quantità industriali che interesserebbero un territorio molto vasto della nostra provincia.

La centrale produrrebbe inquinamento acustico notevole, non attenuabile oltre certi limiti, che ricadrebbe come disagio sui paesi limitrofi non potendo immaginare barriere acustiche di tale portata da difendere le colline circostanti.

La centrale riverserebbe acqua calda, anche se in quantità limitata nel Vomano, modificando l’ecosistema del fiume, e produrrebbe una enorme quantità di vapore e polveri inerti, di varia dimensione, insidiose per la salute umana anche a grande distanza.

Per questi motivi ogni passo legittimo sarà compiuto per evitare lo scempio della nostra terra.

15/11/2005





        
  



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