Un cantautore italiano vince il premio Unity Awards
| Si tratta del cantautore italiano cattolico Roberto Bignoli che vince una specie di "Grammy" della musica cristiana.
Un cantautore italiano vince il premio Unity Awards. Il cantautore italiano cattolico Roberto Bignoli ha vinto il premio "Unity Awards" (http://www.unityawards.com/), una specie di "Grammy" della musica cristiana. Il prestigioso riconoscimento gli è stato assegnato nella categoria della canzone internazionale", per il brano "Là c'è un posto", arrangiato da Paolo Carta, chitarrista di Eros Ramazzotti, Gianni Morandi, Laura Pausini e Max Pezzali.
La premiazione si è svolta presso il teatro "The O'Shaughnessy Theatre", nel College of St. Catherine St.Paul, Minnesota. Tra gli altri vincitori ci sono Pollyanna Dorough, sorella di Howie D. dei Backstreet Boys, con la canzone "We will meet again", dedicata a sua sorella Caroline, il gruppo Ceili Rain e Kara Klein.
E' il sesto anno che negli Stati Uniti vengono premiati gli artisti di musica cristiana internazionale. L'iniziativa è nata nel 2000, in occasione del Giubileo, ed è promossa dalla UCMVA (United Catholic Music and Video Association). I premi sono assegnati in diversi settori: liturgia, preghiera e adorazione, musica contemporanea e composizioni strumentali. Roberto Bignoli è certamente il più famoso cantautore italiano di ispirazione cristiana nel mondo.
Molti lo conoscono come autore della famosa "Ballata per Maria", sigla dell'emittente Radio Maria, o di brani indimenticabili come "Concerto a Sarajevo", "Tempo di pace" e "Ho bisogno di te".
Ma al di là della sua personalità artistica, Roberto Bignoli si può considerare quasi un simbolo della costanza cristiana, che aiuta a superare i momenti di sofferenza della vita. Anche quelli più tristi e difficili. Le sue canzoni affrontano temi importanti come la pace, la solidarietà e il rispetto per gli altri. Attraverso i suoi testi, Roberto parla direttamente al cuore degli ascoltatori.
Si rivolge a loro con un tono confidenziale, garbato, proponendosi come un amico, oltre che come un artista. Bignoli aveva già vinto il premio "Unity Awards" nell'anno 2001 nelle categorie "artista internazionale" e "canzone internazionale".
Questo nuovo successo rappresenta il giusto riconoscimento per l'impegno di un artista che non ha mai smesso di farci riflettere, invitandoci a rivolgere il nostro sguardo verso il cielo.
La premiazione si è svolta presso il teatro "The O'Shaughnessy Theatre", nel College of St. Catherine St.Paul, Minnesota. Tra gli altri vincitori ci sono Pollyanna Dorough, sorella di Howie D. dei Backstreet Boys, con la canzone "We will meet again", dedicata a sua sorella Caroline, il gruppo Ceili Rain e Kara Klein.
E' il sesto anno che negli Stati Uniti vengono premiati gli artisti di musica cristiana internazionale. L'iniziativa è nata nel 2000, in occasione del Giubileo, ed è promossa dalla UCMVA (United Catholic Music and Video Association). I premi sono assegnati in diversi settori: liturgia, preghiera e adorazione, musica contemporanea e composizioni strumentali. Roberto Bignoli è certamente il più famoso cantautore italiano di ispirazione cristiana nel mondo.
Molti lo conoscono come autore della famosa "Ballata per Maria", sigla dell'emittente Radio Maria, o di brani indimenticabili come "Concerto a Sarajevo", "Tempo di pace" e "Ho bisogno di te".
Ma al di là della sua personalità artistica, Roberto Bignoli si può considerare quasi un simbolo della costanza cristiana, che aiuta a superare i momenti di sofferenza della vita. Anche quelli più tristi e difficili. Le sue canzoni affrontano temi importanti come la pace, la solidarietà e il rispetto per gli altri. Attraverso i suoi testi, Roberto parla direttamente al cuore degli ascoltatori.
Si rivolge a loro con un tono confidenziale, garbato, proponendosi come un amico, oltre che come un artista. Bignoli aveva già vinto il premio "Unity Awards" nell'anno 2001 nelle categorie "artista internazionale" e "canzone internazionale".
Questo nuovo successo rappresenta il giusto riconoscimento per l'impegno di un artista che non ha mai smesso di farci riflettere, invitandoci a rivolgere il nostro sguardo verso il cielo.
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17/11/2005
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