"Basta con Fermo e la Fermana, l'ho detto più di una volta e lo ripeto ancora". Questo quanto emerge nell'avvicinare Battaglioni, concentrato più sui rapporti con la piazza che da quanto emerso in relazione a Salernitana 1919 - Fermana.

Il patron canarino era stato già chiaro nel dopo gara scorso, precisamente dopo il pari interno di Padova ma, evidentemente, visto che domenica scorsa si è giocato lontano dal Bruno Recchioni, deve aver funto da detonatore supplementare la partita dell'Under 21 di Gentile, dove Fermo ha rappresentato base logistica.

Se prima era un fatto di gestione, ora i toni sono ancora più accesi dalle continue diaspore tra la piazza e la dirigenza amplificate dall'ennesima contestazione.

Vediamole più da vicino: comprensibile capire lo sfogo di una tifoseria che, negli anni recenti, ha conosciuto una retrocessione, edulcorata solo dal successivo ripescaggio, e due salvezze ai play-out. Se allo scenario appena descritto aggiungiamo l'attuale condotta della baby-gang viene matematica l'esplosione di rabbia della tifoseria.

Dall'altra troviamo invece le ragioni di una gestione economica impeccabile, lungimirante e calibrata che però non è altrettanto splendente, come abbiamo visto sopra, dal punto di vista dei risultati sportivi. "Fermo sta dimostrando di non essere una piazza di categoria - afferma Battaglioni - lo stadio è vuoto, sponsor non ce ne sono e nonostante tutto la società non ha mai vissuto l'esperienze quali lodo Petrucci o fallimento propio perchè non ha mai fatto quanto oltre le possibilità di bilancio".

Collocandoci sopra le parti, ma captando alla perfezione i due stati d'animo (tifoseria - presidenza) si spera che nel futuro prossimo lo spazio attuale, occupato dalle polemiche, possa esser impiegato per narrare le positive vicende della squadra.