Palio dei comuni, il giorno dopo
Montegiorgio | Commenti, analisi e retroscena di una corsa simbolo della provincia di Fermo dopo la vittoria di Pegasus Boko
di Pierpaolo Pierleoni
Dopo tanta attesa, il Palio dei comuni di Montegiorgio va già in archivio, ma lo fa con il ricordo di una delle corse più belle degli ultimi anni. Una finale avvincente e dagli straordinari contenuti tecnici, che ha visto il vincitore Pegasus Boko sfoderare una prestazione strepitosa per regolare avversari di rango come il campione uscente Enfant Du Bossis per Monte San Giusto e l’ottimo Prime Prospect per Monte Urano, terminato secondo. Il giorno dopo, è il tempo della festa per il comune di Fermo, in trionfo per la prima volta, e delle analisi per tutti gli altri.
Così si può tirare le somme dei soddisfatti e dei grandi delusi di questa edizione della corsa del San Paolo. Ma prima di tutto, giusto sottolineare l’importanza di una manifestazione che sempre di più, anno dopo anno, regala emozioni ed affascina la gente della quinta provincia marchigiana. Una festa che ha ormai conquistato visibilità a livello internazionale, per i contenuti tecnici come per il bel contorno, con momenti di spettacolo e sfilata in abiti d’epoca.
Pegasus Boko, il vincitore finale, è un grandissimo cavallo, lo si sapeva. Ma anche un trottatore falloso, non estremamente continuo, su cui scommettere a occhi chiusi poteva sembrare difficile. Non è un caso che il comitato di Montegiorgio, il più affamato di vittoria, non avendo mai trionfato nonostante giocasse in casa, abbia scelto, a maggioranza risicata, qualche tempo fa, di puntare su Smashing Victory piuttosto che confermare Pegasus Boko, scelto nel 2004 e deludente in pista. Non ha rimpianti invece Simone Trasarti, del comitato di Sant’Elpidio a Mare, ma anche lui ha da svelare qualche retroscena. “Siamo comunque soddisfatti – afferma, prima di svelare qualche retroscena – Prima di tutto volevamo qualificarci per la finale dopo la delusione dell’anno scorso e lo abbiamo fatto. Qualche tempo fa chiesi a Roberto Andreghetti, il driver trionfatore ieri, di suggerirmi un cavallo valido. Mi disse: se vuoi andare di sicuro in finale, prendi Java Darche. Pegasus Boko però potrebbe anche vincere. Abbiamo scelto il primo, quello che ha fatto il secondo lo abbiamo visto”. Un successo, quello di Fermo, che ha radici lontane. Alla vigilia del Palio dell’Assunta, lo scorso agosto, il responsabile del comitato Maurizio Piergallini, in conferenza stampa insieme all’assessore Iommi, si diceva fiducioso per la corsa di novembre, annunciando di aver preso contatti con le più prestigiose scuderie del mondo. Il San Paolo gli ha dato evidentemente ragione.
Quanto agli sconfitti, brucia, ancora una volta, il mancato risultato di Smashing Victory, il cavallo portacolori di Montegiorgio. Per la città ospitante, ogni anno con eccellenti trottatori, ancora un anno a bocca asciutta. Buona la batteria, in cui si guadagnava la finale arrivando dietro il cavallo di Monte Urano. Male invece in finale, mai in corsa per un posto al sole. Ancora peggio altri due partecipanti dati per protagonisti. Ci si aspettava molto da Dioniso Gas, per il comune di Rapagnano, con la guida di Gian Paolo Minnucci: niente da fare per lui, che dopo un primo giro alla grande, crollava in batteria nel finale, facendo ammainare anzitempo le bandiere al numeroso e vivace pubblico della città. Male anche Servigliano, che nonostante il favorito Classico Merrett non riusciva a superare la prima batteria.
Ma tutto questo non va agli annali, e resta solo alla memoria degli esperti. Nella storia del San Paolo rimane solo Pegasus Boko, il suo grande driver Roberto Andreghetti, il record pazzesco in batteria, 1’11”4, ed un palio tanto agognato per la città di Fermo.
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28/11/2005
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