Il Comitato “Peppe Benigni Sindaco”, vista la rinuncia dei partiti dell'Unione a tenere le Primarie, ne prende atto con molte perplessità ed amare constatazioni dichiarando tuttavia di non voler rinunciare al confronto e di continuare come Movimento Politico nel tentativo di aggregare tutti gli scontenti di questa decisione in una nuova creatura politica da contrapporre a quella dell'Unione.

Questo il succo della conferenza stampa alla quale erano presenti, oltre all'Ing. Giuseppe Benigni, alcuni tra i massimi esponenti del Comitato: Paolo Virgili, Tonino Armata, Gaetano Sorge, Nicola Bruni, Luigi Anelli, Eleonora Pantaleo, Mario Buonomano.

Tonino Armata fa presente come la decisione di rinunciare alle Primarie sia considerata dal Comitato un vero e proprio voltafaccia politico visto che sia i DS nella loro mozione congressuale, sia il Segretario di Sezione Silvano Evangelisti, nonché lo stesso Giovanni Gaspari avevano espresso non più di alcuni mesi fa l'esigenza di tenere queste consultazioni oggi dimenticate.

“Ma il nostro impegno per queste elezioni non finisce qui. Anzi si può dire che inizi proprio oggi. Ci diamo appuntamento per la giornata del 29 gennaio nella quale, in concomitanza con le Primarie di Milano, organizzeremo una manifestazione di protesta e di rivendicazione di questo sacrosanto diritto fin qui usurpatoci con metodi staliniani”.

Sullo stesso tono, se non più esplicito, continua Paolo Virgili quando afferma che :” Evidentemente i DS alla fine si sono piegati al ricatto di altri partitelli della loro stessa coalizione. Ma questo non fa onore né al CentroSinistra né al loro candidato unico. Sappiamo tuttavia che ci sono ancora parecchie persone, come il Dott. Narcisi, o esponenti della Margherita che la pensano come noi. Ed è anche e soprattutto a queste persone che come Movimento ci rivolgiamo. C'è una percentuale di quasi il 30% di maggioranza relativa che pur votando per il CentroSinistra non si ritrova con questi metodi bulgari. Ed è a loro che intendiamo dare voce”.

 Benigni, che dopo aver ripercorso il suo passato di integerrimo e convinto militante di sinistra dichiarava tuttavia di non “riconoscersi più in questa sinistra” sambenedettese.
“Il fatto è che non si è voluto un confronto tra il sottoscritto e Gaspari. E' questa la verità. Tra una persona che a suo tempo dette una svolta epocale al futuro sviluppo della città attuando con coraggio e con senso di responsabilità quei vincoli su aree private che ancora tutt'oggi ne costituiscono il patrimonio più importante e che nessun Prg potrà ignorare. Come hanno invece cercato di fare il duo Perazzoli-Gaspari, cercando di alienare a beneficio dei privati (vedi Piani di Recupero e PRUSST) circa 200 ML delle vecchie lire. Azione scellerata poi fortunatamente fermata in Consiglio Comunale”.

Benigni rincara la dose quado dice di voler denunciare il candidato unico Giovanni Gaspari come colui che, invece di riconoscere l'errore di quella scelta, ha voluto insistere e continuare opponendo un secco rifiuto all'idea di Martinelli e dell'allora Assessore all'urbanistica Sestri nel voler annullare il provvedimento. Definisce la decisione di rinunciare alle Primarie e quindi al confronto aperto tra lui e Gaspari come un “accordo tra mediocri”. Mentre una sua partecipazione come candidato e come sfidante avrebbe apportato alla causa del CentroSinistra locale una plusvalenza elettorale di almeno 2 mila voti. Che, secondo Benigni, possono anche decidere della vittoria o della sconfitta dell'intera coalizione.

“Mi è stato riferito da fonte sicura - conclude l'ing.Benigni - che un nutrito gruppo di immobiliaristi locali ha brindato alla mia esclusione dal confronto politico. Ma non potranno fare molto per quelle aree che vincolai e che oggi sono qui a difendere. E' per questo e per onorare le firme di quelle mille persone che mi hanno dato fiducia che ho deciso di continuare il percorso politico. Da oggi mi considero a tutti gli effetti un cittadino attivo e vigile pronto a denunciare i tentativi strumentali di una sinistra composta da uomini politici non più all'altezza del compito. Mentre una volta per tutte ribadisco e dichiaro privi di fondamento qualsiasi illazione su possibili accordi politici tra me e la Lista Martinelli. Con questa Destra locale debole di idee e proposte non ho niente a che fare. Ma neanche con la sinistra di un Calvaresi che da strenuo e acerrimo critico oggi ne fa parte a pieno titolo”.