Ninne nanne e racconti di fate
San Benedetto del Tronto | The Norton Anthology of Childrens Literature: una raccolta di 350 anni piena di sorprese.
di Tonino Armata
Nei giorni precedenti la festa di Natale, mi trovavo a Milano per il pranzo degli anziani fedeli alla casa editrice Mondadori. Angela, mia carissima amica, compagna di tante avventure librarie, mi dice: “Finito il pranzo andiamo a casa mia, ti farò vedere un libro bello e interessantissimo. L’ho portato pochi giorni fa da Chicago è meraviglioso”. Così è stato. Un libro veramente meraviglioso!
Prima di Harry Potter c’era Struwwelpeter (Pierino Porcospino).
Scritto da Heinrich Hoffman e pubblicato in Germania nel 1845 è uno dei libri più venduto di ogni tempo, tradotto in più di 101 lingue. E che libro! Una bimba gioca con i fiammiferi e subisce orribili ustioni. Si brucia i vestiti, le braccia e le mani, gli occhi e il naso, finché non ha più nulla da perdere se non le scarpette rosse. Un bimbo che si succhia il pollice, se lo vede tagliar via dal sarto con le forbici. Nella differenza tra Harry e Peter si coglie il significato della letteratura per bambini. Queste opere riflettono l’immagine che abbiamo dei bambini, e qualcosa di noi. L’antologia è una delle prime raccolte moderne, esaurienti e critiche di letteratura per l’infanzia. E non è pensata per i più piccoli, ma per gli studiosi.
E’ un grande avvenimento: la letteratura per l’infanzia fa il suo ingresso ufficiale negli studi accademici. L’antologia, 2.471 pagine, più di un chilo di peso, copre 350 d’abbecedari, fiabe, favole d’animali e simili è costata a Jack Zipes e a quattro altri redattori quattro anni di lavoro. Alcuni racconti sono pubblicati in versione integrale, talvolta accompagnati da illustrazioni: di altri sono riportati degli estratti. Nell’opera è tracciata la storia della letteratura per l’infanzia partendo da quello che è probabilmente il primo libro per bambini, Orbis Sensualium Pictures, una grammatica latina illustrata, opera di Johann Amos Comenius, pubblicata nel 1658.
Gran parte dei primi libri per bambini avevano carattere didattico, erano mirati a civilizzare e a salvare potenziali peccatori, anche se di classe sociale elevata, dal momento che era più probabile che sapessero leggere e scrivere. Proprio come oggi gli editori erano abili nel vendere. Quando John Newbery pubblicò A Little Pretty Pocket-Book, nel 1744, vi accluse dei giocattoli: palle per i maschietti, puntaspilli per le bimbe.
E’ sorprendente notare nell’antologia come certe forme letterarie sono trasversali. Le ninne nanne ad esempio hanno una forma pressoché universale, con vocali prolungate, lunghe pause e temi comuni: separazioni, fame, spauracchi, la morte. Come se cantare questi terrori servisse a scacciarli dal mondo dorato dell’infanzia.
Ne è magnifico la Ninna nanna di una condannata al suo bambino la notte prima dell’esecuzione, risalente al 1808. “Chi ti calmerà quando tua madre dormirà nella sua tomba di vergogna e infamia?/ Dormi bimbo mio, domani ti devo lasciare”.
I curatori dell’antologia scrivono che l’atteggiamento nei confronti dei bambini iniziò a cambiare alla metà del XVIII secolo. Nel 1762, nel suo rivoluzionario Émile o dell’educazione, Rousseau scrisse che i bambini sono per natura innocenti. Nel periodo che va dalla metà alla fine del XIX secolo, con l’ascesa degli ‘ismi’, per dirla con Zipes (darwinismo, comunismo, socialismo, freudismo) i bambini furono riconosciuti come individui e la letteratura loro dedicata divenne meno pesantemente didattica.
Nelle note e nelle introduzioni sono contenute ghiotte indicazioni circa i messaggi nascosti nei testi letterari. London Bridge Is Fallino Down, a detta dei curatori, cela riferimenti all’uso medioevale di seppellire vive delle persone nelle fondamenti dei ponti (come fanno oggi i mafiosi).
Alla fine degli anni 60e nei primi anni 70 del Novecento, come dimostra l’antologia, la letteratura per l’infanzia fu oggetto di diverso approccio. Autori neri come Julius Lester e Mildred Taylor salirono alla ribalta accanto ad autori latinoamericani e indiani americani. Oggi i confini tra letteratura per adulti e quella per bambini stanno sparendo. Nulla è tabù. L’antologia include sia il racconto di Francesca sul tema dello stupro, che un racconto sulla tortura opera di uno scrittore indiano americano. Spicca però l’assenza di Harry Potter. Inserire estratti dai romanzi di Harry Potter costava troppo, scrive Zipes. Inoltre, sostiene, “I romanzi di Harry Potter sono molto convenzionali e mediocri”. Zipes li definisce “paladini ideologici della società patriarcale” e aggiunge: “Esaltano i poteri magici di un ragazzo, mentre alla ragazza, Hermione, è riservato un ruolo accessorio. Si sa come andrà a finire”.
Il sottoscritto e l' amica Angela siamo d’accordo in pieno con l’autore. Niente paura però: Harry Potter sta andando benissimo.
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07/01/2006
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