La marcia di Roberto Vallasciani verso la candidatura in Parlamento conosce un’altra tappa vincente. Sorprendente successo di pubblico ieri sera alla Sala dei ritratti di Fermo per l’incontro, organizzato dal suo comitato promotore, con il giornalista Oliviero Beha, e la presenza sul palco dello stesso Roberto Vallasciani, di Peppino Buondonno, candidato sindaco del centrosinistra di Fermo, e di don Vinicio Albanesi, coordinatore della Comunità di Capodarco.

Circa 300 le persone accorse al dibattito intitolato “I cittadini e la politica”, per un’aula che faticava a contenere la folta platea, con decine di persone in piedi, assiepate in fondo o ai lati. E ad un tratto è stato lo stesso giornalista, ospite speciale della serata, ad invitare fotografi e cameraman a dedicare qualche ripresa anche allo straordinario interessamento di pubblico. “Quando c’è tanta gente, visto che parliamo proprio di cittadini e politica, ed i cittadini sono venuti, questa presenza massiccia va evidenziata” ha suggerito Beha.

Tanti i punti trattati nel corso della serata, attraverso il coordinamento del giornalista Tiziano Zengarini. In primo piano, la nuova legge elettorale, ed i modi per rendere comunque la gente protagonista nonostante l’impossibilità, nelle prossime politiche, di scegliere la preferenza del candidato, ma solo il simbolo del partito. Il centrodestra ha operato una mossa perfetta – ha osservato Oliviero Beha – Dopo gli oltre 4 milioni di persone che hanno partecipato alle primarie, Berlusconi ha capito che la gente aveva voglia di contare, di poter dire la propria, di partecipare: così ha deciso di togliergli questa possibilità, placare quell’entusiasmo. A quel punto l’Unione avrebbe potuto fare una cosa: aprirsi al massimo delle proprie possibilità per consentire comunque ai cittadini di avere voce in capitolo nella scelta delle candidature, dare seguito a quella voglia di partecipare che le primarie avevano indicato. Berlusconi, secondo me, ha scommesso che la sinistra non lo avrebbe fatto. Non si sarebbe aperta, avrebbe scelto nei circoli di partito le sue strategie senza ascoltare la gente, annullando così il vantaggio che aveva accumulato negli ultimi tempi, e che era conseguenza di quella voglia di partecipare. Mi pare che il premier stia vincendo la scommessa: la sinistra non si è aperta, e alle urne potrebbe pagare un prezzo molto alto”.

Parole che si sposano perfettamente col progetto Vallasciani ed il suo movimento, nato da una spontanea partecipazione di cittadini. “Giusto qualche ora fa, qui in piazza a Fermo, due anziani si sono avvicinati e mi hanno dato un foglio con circa 50 firme. Mi hanno detto: tieni, le abbiamo raccolte per te – racconta il vicepresidente Anci – Siamo ormai a 3.400 firme. Questo comitato è la dimostrazione lampante che i cittadini vogliono contare. Non è vero che la gente si è allontanata dalla politica, ce lo dimostrano le primarie, le adesioni alla mia candidatura, e tanti altri segnali. La società civile vuole esserci, vuole sentirsi coinvolta. Ma se noi glielo impediamo, se la politica si chiude in se stessa, allora poi non potremo lamentarci di niente, ed il disinteresse della gente sarà solo colpa di un certo modo di fare politica”.