Ascoli e Teramo più vicine
Ascoli Piceno | Firmata oggi la dichiarazione dintenti tra le due realtà territoriali confinanti, per una viabilità funzionale e sostenibile.
di Stefania Mistichelli
Ascoli e Teramo finalmente insieme nella costruzione congiunta di un progetto integrato di sviluppo, che passi attraverso la progettazione e l’istituzione di infrastrutture “funzionali e sostenibili”.
Questo lo scenario disegnato oggi, e suggellato dalla firma della dichiarazione d’intenti da parte dei rispettivi presidenti della provincia e dei sindaci delle 2 realtà territoriali confinanti “così vicine e così lontane” nel corso del convegno "Ascoli e Teramo: le vie dello sviluppo".
“Un punto d’arrivo ma soprattutto di partenza” – ha affermato il presidente della provincia di Ascoli Massimo Rossi – “per disegnare una strategia comune, perché le infrastrutture che andremo a realizzare siano a servizio dello sviluppo dei territori di Ascoli e di Teramo”.
Tra i pilastri di questo esteso progettazione comune, promossa dallo spirito d’iniziativa e dalla lungimiranza di Adriano Federici, presidente di Assindustria Ascoli, e quindi condivisa da Alfiero Barnabei, suo alter-ego teramano e dai presidenti della provincia ascolana e teramana Massimo Rossi e Eranino D’Agostino, la “Mezzina – pedemontana Abruzzo Marche”, asse medio-collinare arretrato rispetto all’A14 e a scorrimento veloce che colleghi Pescara ad Ancona.
Quindi la strada cosiddetta “dei Parchi”, collegamento ancora più arretrato che assicurerà il collegamento Teramo – Macerata.
Fondamentale poi sarà l’investimento su ferro e il decongestionamento della viabilità costiera attraverso la metropolitana leggera.
Altro obiettivo sarà quindi il collegamento Est-Ovest, dal Piceno a Roma.
Un risultato, questa unione d'intenti, raggiunto grazie al raccordo tra tutti gli attori presenti sul territorio
"Un territorio – ha spiegato il prof. Everardo Minardi dell’Università di Teramo – di frontiera, un metadistretto, una metropoli piccola, o ancora uno spazio di mezzo, un sistema in costruzione o la porta d’ingresso nel sistema adriatico».
Chiavi di lettura valide per le 2 realtà, quella ascolana e teramana, che hanno portato il professore a delineare il nodo delle infrastrutture, “che mantengano un rapporto stretto con la natura per impedire che vengano meno i valori attrattivi del territorio, ma che rendano effettivo l’accesso ai servizi. Che permettano le interconnessioni con gli assi viari locali, nazionali come pure internazionali, ma che siano flessibili, per adattarsi di volta in volta alle dinamiche del territorio”.
La firma di questa dichiarazione d’intenti dunque è il segno di una sopraggiunta progettazione comune, che,però, come sostiene il presidente della provincia di Teramo, non parte da zero.
"Come realtà territoriali Ascoli e Teramo sono l’una accanto all’altra già per vari progetti – spiega – come il Proust Piceno-Aprutino, il parco nazionale del Gran Sasso e di Monti della Laga, il parco Marino, l’autorità di bacino del Tronto e la recente istituzione dell’Associazione Arco Adriatico - Ionico”.
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10/03/2006
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