Peter de Boer
| CUPRA MARITTIMA - Continua lattiva collaborazione che la Galleria Marconi sta portando avanti con la Galerie de Meerse di Hoofddorp in Olanda
Continua l’attiva collaborazione che la Galleria Marconi sta portando avanti con la Galerie de Meerse di Hoofddorp in Olanda. Infatti la Galleria Marconi ha ospitato, prima galleria in Italia, l’importante progetto Art in Cities (una mostra che tra l’altro è stata proposta ad Amsterdam, San Francisco e Johannesburg), mentre la Galerie de Meerse ha proposto nelle sue sale le personali del giovane Daniele Camaioni e di Paolo Consorti, che ha presentato i suoi ultimi lavori, riscuotendo un notevole successo e numerosi consensi.
Domenica 19 Marzo sarà presentata la terza tappa della cooperazione con la personale dell’artista Peter de Boer, che presenta la sua prima personale in Italia, con i testi critici di Sander Boshma e Gloria Gradassi. I lavori di De Boer sono un chiaro atto d’accusa alla violenza umana, da qualsiasi lato e in qualsiasi modo sia essa praticata, l’evento il personaggio storico si trovano così affiancate a scene di ordinaria violenza urbana.
“L’arte di Peter De Boer tratta di sentimenti d’amore, felicità, odio, violenza ed atrocità. La sua arte lascia poco spazio per una fuga distratta, ma prende alla gola tramite l’avversione e l’ammirazione. L’uomo lotta per raggiungere la bellezza e l’equilibrio, ma atrocità e disperazione arrivano sempre prima. Benché tenda a vedere se stesso sincero e onorabile, l’uomo è facilmente sedotto ed i valori dimostrano essere sempre tanto vulnerabili. Ma allora, che cosa è la bellezza se non scomparire?” (Sander Boshma)
“Dipingere è rendere visibile, concreta sulla superficie della tela un’immagine, che, anche se solo tratteggiata, cessa di essere fantasma. Il segno infatti è corpo, è evento, gesto, evidenza: oscurità che diventa più chiara nello stesso modo in cui un’ossessione, dichiarata, è condivisa e si fa più leggera. Dipingere così è sopravvivere, allontanare i fantasmi, cacciarli in una proiezione visibile. Peter de Boer dipinge l’insensatezza di un’azione, che descritta con pochi segni è poesia, autoerotismo pittorico, il racconto di un uomo e la sua ansia del nulla, tracce confuse sulla neve, delirio… Peter ridipinge quelle tracce, descrive la follia umana, l’epopea lieve di quel blind mindlesss animal che vaga disperso”. (Gloria Gradassi)
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14/03/2006
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