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Quattro mucche morte chiuse all’interno di un camion

Ascoli Piceno | Sotto una fila di alberi e parzialmente coperto da cespugli c’era un camioncino con cassone chiuso da cui percolava sangue. Latini afferma che l’Uniproject esce con l’immagine deturpata per una perdita odorosa non interna all’azienda

di Federico Biondi


Il dottor Fausto Latini direttore dell’Uniproject, società di proprietà del Piceno Consind che smaltisce i rifiuti liquidi delle attività produttive, riceve segnalazioni per via di un cattivo e persistente odore. La società tecnologicamente all’avanguardia nel settore dei rifiuti e nel rispetto delle norme ambientali grazie a cospicui investimenti inizia una serie di controlli sui sistemi di depurazione per accertare l’anomalia. Come riferisce il direttore dopo una settimana di intensi controlli, anche serali, non è stata accertata la fonte della perdita né da dove proviene il cattivo e penetrante odore.
 
La situazione diviene allarmante nella giornata di giovedì per via del caldo e delle alte temperature raggiunte, l’odore diviene sempre più penetrante, il direttore personalmente controlla le rive del fiume e le vasche di stoccaccio, non riscontrando per l’ennesima volta perdite nelle strutture della Uniproject. In serata sale su uno dei silos di stoccaccio e grazie alla brezza individua la direzione da cui potrebbe giungere il cattivo odore.
 
Alle otto di mattina il dipendente Pesarini Mauro determina il luogo da cui arriva il cattivo odore, chiama il direttore che si precipita alla nota stazione di servizio tredici e mezzo, posizionata sulla Strada Bonifica del Tronto. Ai lati della stazione di servizio, sotto una fila di alberi e parzialmente coperto da cespugli c’era un camioncino con cassone chiuso da cui percolava sangue. “Intorno al camioncino c’erano una miriade di insetti ed un odore insopportabile” riferisce Pesarini Mauro.
 
Il direttore una volta sul luogo chiama i Carabinieri, l’Arpam, l’Asur, l’Amministrazione Provinciale e i dirigenti del Piceno Consind. I primi a giungere sul luogo per accertamenti sono i tecnici dell’Arpam, che comunque non intervengono perché fuori zona di competenza. Viene immediatamente rintracciato il proprietario del furgone un tale P.G. di Castel di Lama e il veterinario dell’Asur stila un verbale di ispezione.
 
All’interno del furgone vengono trovate 4 mucche morte in avanzato stato di putrefazione, il conduttore del mezzo non sembrava particolarmente preoccupato, “sono rimasto sbalordito dalla semplicità con cui si è giustificato P.G. – dice Latini – ma una persona non può lasciare un carico del genere dove vuole, è inaudito”.
 
Latini racconta che si è inquietato per l’atteggiamento del conduttore del mezzo, che non ha rivelato dove ha recuperato il bestiame morto né dove lo doveva portare, “ P.G. ha detto che doveva andare a Parma o Piacenza – dice Latini che aggiunge – spero che si prendano i giusti provvedimenti e lo chiedo soprattutto come cittadino, visto che le normative sicuramente non permettono un tale atteggiamento soprattutto dopo la mucca pazza e l’aviaria”.
 
Come direttore dell’Uniproject Latini invece ricorda che da questa faccenda l’azienda esce con l’immagine deturpata. Una settimana di preoccupazioni e duro lavoro additata dai passanti e sollecitata a risolvere la problematica dagli organi preposti per una perdita odorosa non interna all’azienda.

19/05/2006





        
  



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