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Candidati a Sindaco, rush finale. Edio Costantini

San Benedetto del Tronto | Politicamente c'è chi non vede l'ora di scappare dalla provincia per arrivare al top. Lui che al top c'è da circa 20 anni ha fatto di corsa l'opposto. Forse perchè nato a Ragnola e residente a Fosso dei Galli.

di Carmine Rozzi

C’è chi, politicamente, dalla provincia non vede l’ora di andarsene per poter ambire a traguardi più grandi. E di solito, quando ci si riesce, quando si arriva al top, si fa di tutto per non tornare indietro. Edio Costantini, che al top c’è da una ventina di anni, non ha esitato un attimo a fare il cammino inverso. E non ha chiesto neanche quanto “costava” il biglietto. Per lui, nato a Ragnola e residente a Fosso dei Galli, la cosa è sembrata “naturale”.

E’ stato difficile calarsi da una realtà nazionale ed internazionale in una locale?
No. E’ stata una cosa anche bella . Ho accettato quando ho capito che si riteneva urgente ricercare un leader per una coalizione che cercava un appiglio su cui ricostruire un percorso politico. La prima parte è stata quella di ristabilire le regole del percorso politico. Da lì abbiamo iniziato una specie di scuola di formazione interna per recuperare uno stile nuovo di fare politica. Per fare questo abbiamo adottato il concetto di don Sturzo secondo il quale “La politica deve fare innanzitutto il bene della gente”. Per ricostruire quello che è il capitale umano della città.

Qualcuno lo ha definito eccessivamente referenziato per l’incarico…si sente così?
Certamente guidare un’associazione come quella che ho l’onore di presiedere implica una adeguata conoscenza della politica a tutti i livelli per poter poi saper mediare nei diversi casi dove questo lo presuppone. E questa esperienza mi è stata di grande aiuto in questa campagna elettorale. Girando per la città ho avuto modo di incontrare, gli imprenditori, gli albergatori, le diverse associazioni di categorie ho incontrato tanta solitudine, ognuno si sente solo. Una amministrazione politica deve tener conto in assoluto di questa anomalia. Se questa gente non vede nella pubblica amministrazione una volontà ad agire, a fare bene poi perdono fiducia e vanno a vivere o ad investire in un’altra città. Occorre saper motivare non solo dirigere. Rimettere in moto la città vuol dire rivitalizzare e valorizzare i diversi soggetti della società cittadina ascoltandoli perennemente e non ogni cinque anni.

Lei che è vissuto una vita con i giovani quale futuro vede per quelli della città?
Un nostro caposaldo, uno dei poli di riferimento è il mondo dei giovani. Occorre investire su questo capitale enorme ed immenso. Occorre aiutare i genitori affinché si adoperino per far sì che i propri figli crescano bene, che riescano a trovare lavoro, che riescano a dare un proprio senso alla loro vita. Se non facciamo questo diamo una dimostrazione di mediocrità politica e di piccolo cabotaggio.

I cittadini non devono pietire i servizi del comune….uno slogan il suo che è musica angelica per i quartieri…ma allo stato pratico ?
Allo stato pratico occorre rimboccarsi le maniche e darsi da fare. Chiaramente questo implica un lavoro di riqualificazione e manutenzione capillare e minuzioso che può durare un paio di anni visto che purtroppo fino ad ora si è sempre provveduto a rattoppare qua e là facendo diventare la manutenzione ordinaria della città un fatto straordinario con il risultato di dover correre ogni volta di qua e di là per coprire una buca, riparare un lampione, ripulire una fogna ecc, ecc. Prevenzione è la parola d’ordine.

Per ogni situazione si possono prevedere tempi di durata ed intervenire prima che degeneri e farselo ricordare dai cittadini. Faccio un esempio: se si asfalta una strada si sa che, per la sua ubicazione, per il traffico che deve sostenere ecc potrà tenere per un determinato lasso di tempo, diciamo cinque anni. Ed allora ecco che, dopo che ne sono passati quattro e mezzo, si ritorna sul posto e si interviene di nuovo senza aspettare che siano le buche o peggio i cittadini insoddisfatti a ricordarne la scadenza. Un esempio per tutti potrebbe essere l’intera zona della stazione da Via Calatafimi al mercato della verdura ovvero tutta quell’area nei pressi della stazione che versa in condizioni indegne e non è certo un bel biglietto da visita per chi scende dal treno.

Conferma l’accordo di mutuo sostegno con Martinelli in caso di ballottaggio di uno di voi due?
Penso sostanzialmente che il centro destra, a prescindere da chi di noi due andrà al ballottaggio, alla fine non potrà che votare per lo schieramento di cui fa parte. I nostri cittadini sono talmente adulti e maturi dal punto di vista elettorale che sapranno scegliere con giudizio ed avvedutezza. Certamente il nostro indirizzo sarà che i voti non vadano dispersi ma servano alla causa del centrodestra. Tuttavia questi discorsi si potranno riprendere la sera del 29 quando si conosceranno i risultati.

Con quest’ultima affermazione intende  rispondere implicitamente alla  proposta di Paolo Forlì?
La sua iniziativa è ottima. Dopo un po’ che camminiamo insieme si è reso conto della mia usanza a tessere e ricomporre i rapporti là dove essi siano possibili. Credo che una politica basata su pettegolezzi, stupidaggini, di cose inventate non fa che squalificare chi le dice e chi le fa. Con i partiti che mi sostengono ho fatto dei patti molto chiari. Occorre essere rispettosi di tutti perché poi è con tutti che si governa, opposizione compresa.

Qualche tifoso rossoblù ha detto che più che alla carica di Sindaco avrebbe dovuto proporsi a quella di presidente della Samb visti i suoi agganci con il mondo dello sport in genere....
La squadra è innanzitutto della città. Non è né di quel personaggio né di quel presidente. Essi l’hanno solo in prestito, anche se per averla investono e rischiano grossi capitali, parliamo ovviamente di quelli “seri”. Occorre creare una fondazione dove ognuno, banca, imprenditore, singolo cittadino, è invitato a dare in base alle sue possibilità, il proprio sostegno per concorrere a salvare la società. La fondazione di per sé, come istituzione, ha già un profilo etico d’alto valore. Su questa idea sono capace a fare di tutto. Solo che ancora c’è in giro quest’idea di “governicchiare” alla meno peggio cercando di sbarcare il lunario con i vecchi metodi. Oltre alla Samb non dimentichiamo le innumerevoli altre società sportive della città.

Sabato, quale sarà la prima cosa che farà il Dott. Costantini : spegnerà il cellulare?
No. Non lo spengo mai anche perché ci sono altre realtà oltre alla politica che potrebbero avere il bisogno di contattarmi. Diciamo che sarà una pausa di lavoro nella quale si potranno rigenerare le forze in vista della seconda parte che si annuncia di sicuro più impegnativa.

24/05/2006





        
  



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