Del "Vito Padre" per ora un solo sopravvissuto. Trovato un marinaio purtroppo morto
San Benedetto del Tronto | Un colpo di mare la causa del disastro. Roberto Di Giacomo, 39 anni recuperato dopo 5 ore. Dichiarato fuori pericolo. Trovato in nottatta un marinaio purtroppo morto
di Carmine Rozzi
Roberto Di Giacomo mentre viene trasportato all'autoambulanza
Nuova ed improvvisa tragedia del mare. Un marinaio trovato morto stamane ed un altro riuscito a salvarsi, del terzo ancora non si hanno tracce. Oggi, martedì 30 maggio, nel primo pomeriggio, verso le ore 14,30, il peschereccio “Vito Padre” lungo 19 metri per 28 tonnellate di stazza con a bordo l’armatore Salvatore Calise di circa 52 anni sposato con due figli di Martinsicuro e i marinai Luigi Marini 61 anni, sposato con due figli di Martinsicuro e Roberto Di Giacomo 39 anni sposato e padre di due piccoli gemelli di Giualianova, stavano “veleggiando”, termine tecnico per dire che stavano tornando con il motore di riserva, verso il porto di San Benedetto per una piccola falla allo scafo ed una avaria al motore quando, all’altezza di Cupra Marittima, il mare nello spazio di appena un’ora ha raggiunto forza sette. Stando ad una prima ricostruzione sommaria dei fatti da parte del capitano della barca “Sirius” di proprietà dell’armatore Fabio Di Addezio che si trovava a non più di due miglia dal “Vito Padre” un tremendo colpo di mare ha investito di fianco l’imbarcazione provocandone il totale rovesciamento nel giro di una decina di minuti.
Da qui in poi sono scattati immediatamente i soccorsi da parte della Capitaneria di Porto con tre motovedette, cui si sono uniti anche alcuni pescherecci. Dopo ben cinque ore di pattugliamento il motopeschereccio “Don Guido” ha avvistato al largo della foce del Tronto la sagoma di Roberto Di Giacomo che era rimasto attaccato per tutto il tempo ad un “ciambellone” di salvataggio. Alle ore 19.45 circa è stato consegnato ad un’autoambulanza la quale lo ha trasportato d’urgenza al Pronto Soccoro dove è arrivato stremato, in forte stato di chock ed in preda ai primi segni di congelamento. E’ scatta immediatamente l’unità di crisi per fatti del genere e dopo ripetuti somministrazioni di flebo appositamente riscaldate verso le ore 21,45 è stato dichiarato fuori pericolo e veniva sottoposto al trattamento di “termizzazione” per potergli stabilizzare la temperatura corporea.
Sulla sorte degli altri due per il momento esistono alcune versioni contrastanti. Secondo la prima, sembra riferita dallo stesso Roberto Di Giacomo, i tre sono riusciti a buttarsi in mare aggrappandosi ad un “ciambellone” di salvataggio ma poi per la fatica e per il freddo al Calise ed al Marini sarebbero mancate le forze ed avrebbero allentato la presa mentre lui ha continuato cercando di nuotare freneticamente per non raffreddarsi. Sempre secondo la versione del Di Giacomo poco dopo un elicottero della Capitaneria gli avrebbe sorvolato sopra la testa ma, date le avverse condizioni del mare, non sarebbe stato avvistato.
Un’altra ricostruzione dei fatti riferisce che mentre il Di Giacomo ed il Calise erano aggrappati alla ciambella il Marini avrebbe raggiunto a nuoto uno zatterino e da lì sarebbe sparito alla deriva. L’ultima ricostruzione racconta invece che sarebbe riuscito a buttarsi a mare il solo Di Giacomo mentre gli altri due sarebbero rimasti intrappolati all’interno dell’abitacolo.
Ultima notizia, ancora tutta da verificare, racconta che un altro natante rovesciato, un fuori bordo, è stato avvistato al largo del Porto di San Benedetto.
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30/05/2006
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