Dieci anni di vita della Sezione del fermano di Italia Nostra
Fermo | Celebrato domenica scorsa lanniversario del decennale della sua costituzione
di Rossella Rinaldi
Domenica 18 giugno alle ore 10, nella splendida chiesa di S. Zenone, riaperta per l’occasione dopo una chiusura ultra ventennale, la Sezione del Fermano di Italia Nostra ha celebrato l’anniversario del decennale della sua costituzione. Alla celebrazione hanno presenziato il Sindaco di Fermo, Saturnino Di Ruscio, da poco riconfermato nella carica, il parroco di S.Lucia, don Mario Lusek, anche in rappresentanza di S.E. l’Arcivescovo di Fermo; il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo Amedeo Grilli; Alma Monelli dell’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici dell’Arcidiocesi di Fermo e il prof. Gaetano Rinaldi, presidente della Sezione di Italia Nostra di Ascoli Piceno, oltre a numerosissimi iscritti. Il Sindaco di Fermo ha dichiarato il suo apprezzamento per l’attività svolta dalla Sezione, che appare indiscutibilmente una fucina di proposte, di sollecitazioni, di realizzazioni. Per questo ha confermato l’impegno per una ulteriore proficua collaborazione, così come quella già assicurata sino ad ora.
Anche don Mario Lusek, nel portare il saluto dell’Arcivescovo impegnato in un’altra cerimonia, ha apprezzato l’impegno della Sezione nella valorizzazione dell’enorme patrimonio artistico delle chiese del Fermano: un’azione fondamentale, nonostante la complessità dei problemi da affrontare anche per quanto riguarda l’entità delle risorse economiche necessarie, non sempre presenti, per il recupero e la gestione di un patrimonio veramente enorme e di rilevante valore. Amedeo Grilli invece ha ricordato, come iscritto all’Associazione Italia Nostra, che già circa trenta anni fa fu fatto un tentativo per la costituzione di una sede del Fermano, ma non fu possibile. Finalmente con l’impegno e la perseveranza del prof. Elvezio Serena è stato possibile raggiungere questo risultato.
Dopo la relazione di Alma Monelli sulla storia e sul valore della chiesa di S.Zenone, riaperta per l’occasione, il Presidente della Sezione Elvezio Serena ha illustrato con passione e con ricchezza di dati l’attività svolta nei loro primi dieci anni di vita: realizzazione di convegni nazionali, manifestazioni culturali (I cortili dell’arte, La natura dei poeti); la riscoperta della Ferrovia del Fermano da Porto S.Giorgio ad Amandola e di tante attività ormai scomparse dal panorama economico e culturale della città; l’indagine sui monumenti abbandonati per sollecitarne il recupero e la valorizzazione; le visite effettuate nei centri d’arte d’Italia e quelle di molte Sezioni, provenienti da tutta Italia, nel territorio di Fermo e tante altre iniziative tutte coronate da un grande successo. Insomma una presenza attiva e dinamica, confortata dall’adesione di un numero sempre più grande di iscritti che sono ormai più di 250.
Ma questa non è la meta finale.
Il rinnovo del Direttivo sarà lo strumento per coinvolgere nuove e giovani energie per continuare a svolgere altre attività in modo da porre in prima linea la Sezione, così come avvenuto sino ad ora. Gaetano Rinaldi, Presidente della Sezione di Ascoli Piceno, ha ricordato quando alcuni iscritti di Fermo ed in particolare il Presidente Serena, si presentarono ad Ascoli e manifestarono l’intenzione di costituire una Sezione, di cui comprese subito la serietà dell’impegno. E infatti la Sezione è ormai una realtà a livello nazionale, ed è indiscutibilmente una delle più attive e il numero di adesioni ne è una conferma oggettiva.
D’altronde – ha proseguito Rinaldi - è questo il nuovo corso che deve essere seguito da Italia Nostra: ogni Sezione deve diventare una vera e propria agenzia di elaborazione e produzione culturale, in modo che l’immagine dell’Associazione venga percepita da tutti gli Italiani come una realtà che, oltre a difendere e tutelare il patrimonio storico artistico e naturale della Nazione, miri con attività concrete a renderne possibile la valorizzazione e la fruizione. Rinaldi ha presentato inoltre il volume “Italia da salvare - Scritti civili e battaglie ambientali” di Giorgio Bassani, fondatore dell’Associazione nel lontano 1955 e per altri tre lustri suo Presidente. Si tratta di un volume che ripercorre le vicende della fondazione dell’Associazione, le sue battaglie, i contrasti con una classe dirigente talvolta sorda alle richieste del mondo della cultura, le vittorie ottenute e le sconfitte, ma anche l’impegno a non darsi per vinti, confortati dall’idea che “Italia Nostra opera perché di essa non ci sia più bisogno”.
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26/06/2006
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