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Da San Benedetto Del Tronto a Monaco di Baviera, andata e ritorno

San Benedetto del Tronto | Parte il mondiale e chissà come andrà. Per lo meno per le squadre e le emozioni. Perché un risultato è già incassato al botteghino.

di Renato Novelli


La Fifa aveva prenotato due milioni di stanze per i turisti sportivi, e un intero, enorme milione, come direbbe Totò, è andato vuoto. Da un punto turistico il Mondiale si è rivelato un flop, clamoroso. Così documenta il Finacial Times da Londra, preoccupato per le Olimpiadi future di quella città. Il turismo dei grandi eventi è entrato in una crisi irreversibile. Barcellona con le Olimpiadi del 1992 fu al di sotto delle previsioni. Atene andò veramente male, ma la colpa fu data all’ignaro Bin Laden. Gli operatori tedeschi attribuiscono il flop al fattore psicologico detto “affollamento”.

La paura, cioè, che non si trovi posto, che nel troppo radunarsi non ci sia divertimento, ma solo sofferenza. Forse c’è qualcosa di più. Il turismo ha cambiato pelle da molto tempo. Alla voglia di divertimento e di trasgressione, di folla e di presenza, si sostituisce la ricerca di esperienza, di conoscenza, di incontro con scintille di mondo. Insomma cresce la volontà di incontrare un’offerta diversificata e articolata, che unisca l’aspetto principale dell’evento con proposte rivolte ai mille sentieri dei diversi sentire dei turisti Vanno male gli eventi che non soddisfano questa domanda, anche se legati allo sport più popolare e più bello del mondo.

A San Benedetto da almeno sette anni si discute delle eliminatorie di Miss Italia che costituiscono un tipico richiamo turistico degli eventi. Il nodo reale non sta nell’identificare quanto bene faccia al turismo l’evento, ma quanto sia oggi inutile ogni evento che non abbia al proprio interno una diversificazione e un’intelligenza articolata di proposta. Da molti anni nella nostra città si svolge il Premio del Tascabile, partito e organizzato dalla generosità di un gruppo di rispettabili e colti cittadini. Viene illustrato dalla fama di coloro che vengono premiati, ma non entra nel gota della letteratura italiana.

A Mantova da soli 5 anni, si organizza un festival di incontri con gli autori nel paesaggio d’arte della città, che è diventato un mito e un successo internazionale. La differenza di successo tra due buone iniziative in apparenza uguali, sta nella partecipazione dal basso che si tramuta in proposta adeguata alla ricchezza della domanda. A Monaco come a San Benedetto, c’è un disperato bisogno di idee. Perché da anni il Nobel dell’economia va a studiosi che hanno prodotto idee sulle economie della conoscenza e della comunicazione. Perché ho ascoltato con emozione il sindaco Giovanni Gaspari dire, a nome della maggioranza dei sambenedettesi, venuti dai paesi dell’interno dagli anni Sessanta in poi, che San Benedetto è generosa per l’apertura con cui ha accolto i paesani delle colline che diventavano paesani del mare.

La strada del nuovo turismo è un sentiero di invenzione fondato su una coniugazione: come diventare la capitale di nuovi percorsi fondati sulla diversità e la novità che possiamo offrire,senza perdere il turismo esistente.

09/06/2006





        
  



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