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Domo Adriatico, è tutto pronto

San Benedetto del Tronto | Intervista con Bruno Tommaso Traini

A volte ritornano. E spesso si portano dietro il loro entusiasmo, il loro stupore che hanno già trasmesso ad amici e parenti, dopo il viaggio nelle regioni del medio Adriatico. La prima Fiera delle agenzie immobiliari ha lasciato davvero il segno. E lo stupore che si era riscontrato lo scorso hanno, lungi dall’affievolirsi, pare abbia preso consistenza maggiore.

Quest’inverno ed in primavera sono tornati con intenti ben determinati, proprio mentre sta partendo la seconda Fiera “Domo Adriatico”, che si terrà a San Benedetto del Tronto tra il 7 ed il 9 luglio, nella splendida cornice dell’isola pedonale.

Si tratta, per importanza, della terza Fiera immobiliare a livello nazionale, dopo quelle di Milano e Roma. Del resto, il successo dell’iniziativa era già ampiamente percepibile lo scorso anno, quando oltre 50 agenzie avevano messo in mostra, ciascuno nei propri segmenti, quanto di meglio potesse proporre in compravendita un territorio vasto tra Marche ed Abruzzo, una lunga striscia di terra ricca di verde, di montagne, di dolci colline e di spiagge dorate.

Una Fiera che dovrebbe esplodere, quest’anno, secondo il Presidente del Consorzio “Domo Adriatico” Bruno Tommaso Traini...
“Abbiamo lavorato bene lo scorso anno e ci aspettiamo ancora di più, sia per la qualità delle offerte sia perché la situazione economica generale tende ad un miglioramento. Intanto stiamo registrando una vera e propria “attrazione” da parte degli stranieri...

Dopo Toscana ed Umbria l’attenzione degli investitori si è spostata sul versante adriatico, dai monti al mare...
“Con piacere, ma con relativa sorpresa, abbiamo assistito ad un crescente interesse al patrimonio edilizio delle nostre zone. Alcuni dei buyers, ospiti della prima edizione della Fiera, sono tornati durante l’inverno, per svernare, ma soprattutto per poter comprare. Danesi, Norvegesi, tedeschi, olandesi hanno battuto il territorio, lo hanno ammirato e lo hanno proposto. Ma quel che più stupisce è che questi operatori sono tornati, per valutare un patrimonio da salvaguardare, insieme a tecnici, ingegneri, che hanno fatti piano concreti, non solo una visitina”.

Si tratta di progetti di consistenza notevole, a quanto pare...
“La cosa che più meraviglia è che si è mossa anche la grande finanza estera, almeno in alcuni casi. La valutazione tecnica è servita per accertare l’entità finanziaria degli interventi in quanto spesso si tratta di operazioni legate a fondi di investimento esteri. I tecnici stanno setacciando interi paesi, valutando casolari, piccoli agglomerati, castelli, chiese, vecchi conventi, campagne con lo scopo di trasformare questi antichi borghi in residences per svernare d’inverno e per trascorrere le vacanze d’estate”.

Si tratta di investimenti che possono far rifiorire questi paesi, il cui patrimonio edilizio sta sfaldandosi, per questo l’operazione ha anche un valore culturale e sociale.
“Gli stessi sindaci di questi piccoli comuni vedono questo interesse come una vera fortuna, sia per la conservazione del patrimonio edilizio sia per la sopravvivenza delle stessa popolazione residente che può far nascere una ripresa delle attività lavorative artigianali e commerciali. Insomma una nuova primavera, non solo climatica, per le nostre montagne e le nostre colline”.

C’è quindi in moto un interesse concreto, che la prossima Fiera potrà non solo valutare, ma contribuire in modo deciso a consolidare.
“Il nostro obiettivo è questo, infatti. E se un merito possiamo vantare è quello di aver intercettato e stimolato questo flusso d’interesse. Domo Adriatico, infatti, ha assunto la veste giuridica del Consorzio proprio per consentire ad ogni operatore di associarsi e di rendersi partecipe di questa operazione culturale, sociale ed economica che può far rivivere un intero territorio”.

09/06/2006





        
  



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