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Andrea Foco, camplese doc, miglior porchettaio dell’anno

| CAMPLI - 8 porchettai si sono dati battaglia in questa olimpiade gastronomica , la più importante della Provincia. Nicolino Farina: “La Porchetta camplese è da 3 mila anni una vera opera d’arte del palato, un monumento del gusto per l’intera umanità”

di Paride Travaglini

Alcune autorità

 
 
“Giuro di esprimere il mio giudizio sugli assaggi porcini secondo il responso delle mie papille gustative”
 
Con questo giuramento è partita a Campli l’olimpiade gastronomica più importante della provincia di Teramo, una competizione inserita all’interno della “Sagra della porchetta Italica” che si ripete ormai da 35 anni.
 
In palio il titolo di miglior porchettaio dell’anno che quest’anno è andato ad Andrea Foco camplese doc con 345 punti . Al secondo posto, con 329 punti, Maria Cappuccelli, anche lei camplese ; al 3° posto, Luciano Mercuri di Colledara con 325 punti.
 
Otto i maestri porchettai che hanno preso parte a questa competizione. Oltre ai sopra citati, hanno partecipato Daniele Bosica (Castellalto), Renato Bosica (Teramo), Salvatore Di Angelo (Campli), Sabatino Di Pietro (Campli), Lucio Di Stefano (Campli).
 
Due camplesi, sul podio, che testimoniano come la città di Campli, sia custode dell’antica tradizione  della preparazione della porchetta oltre ad esserlo di tante altre tradizioni religiose, culturali gastronomiche.
 
La Sagra della Porchetta Italica (definita italica dopo i ritrovamenti di resti di maiali durante gli scavi della famosa Necropoli di Campovalano) di Campli – rivela lo storico e giornalista Nicolino Farina - non è la solita festa gastronomica di paese, bensì una vera, autentica e solida istituzione gastronomica, con 3 mila anni di storia alle spalle”. “La porchetta italica di Campli è entrata di diritto nelle tradizioni, nel folclore, negli usi e costumi del popolo farnesiano. Non a caso si sta procedendo per il riconoscimento Dop anche in sede europea per la tutela del nostro prodotto da false imitazioni”.
 
La maestria dei camplesi, è altamente qualificata e si distingue sia per le accortezze nella lavorazione del porco, sia per la semplicità degli aromi utilizzati per la preparazione della porchetta. In particolare tra gli aroimi, non viene utilizzato il finocchietto selvatico, utilizzato invece nel resto dell’Abruzzo, , Marche, lazio Tosacana e Umbria, le sole regioni del centro Italia che vantano una tradizione antica della porchetta.
 
La Sagra della porchetta italica di Campli, è la prima in assoluto realizzata in Abruzzo ( la prima edizione è datata 1964) e una delle prime in Italia, seconda solo alla Sagra del Tartufo d’Alba.
 
L’edizione del ’64 fu un avvenimento straordinario: ebbe un successo di pubblico senza precedenti”.
 
Anche l’edizione 2006 non ha deluso le aspettative. Tre giorni( 18-19-20 agosto) nei quali Campli è stata letteralmente presa d’assalto da migliaia e migliaia di estimatori e curiosi provenienti da tutta Italia.  Un’edizione questa, in cui si è voluto dare un nuovo impulso alla manifestazione camplese che nel corso degli anni è divenuta un appuntamento fisso di fine agosto tra i più ricercati della provincia di Teramo. Diverse novità per l’edizione 2006: oltre alla collaborazione con il Gal Appennino teramano, presieduto dal Dott. Catrlo Matone, da sottolineare l’interessantissimo e riuscitissimo convegno a margine della sagra dal titolo “La porchetta Italica di Campli: mangia la carne magra di un animale grasso”che ha visto la partecipazione di illustri relatori e la “vetrina” dei prodotti tipici camplesi.
 
Numerose anche quest’anno, le autorità che anche quest’anno sono state parte integrante della giuria che ha decretato il miglior porchettaio.
Presenti all’evento, il sindaco di Campli Mauro Stucchi, il prefetto Francesco Camerini, l’On. Carla Castellani, l’assessore regionale ai trasporti Tommaso Ginoble, il presidente del parco Monti della Laga Avv. Walter Mazzitti, i sommelier Tito Bucciarelli e Roberto Di Feliciantonio, il presidente della Pro Loco Gabriele Piotti, il consigliere regionale Macera, il presidente del Gal Appennino Teramano Carlo Matone, lo storico Nicolino Farina , Gabriele Martoni, presidente dell’accademia del Di Vin Porcello di Castorano, l’ex preside Nicola Natali, profondo conoscitore di questo tradizionale piatto e presidente di giuria e molti altri.
 
Un plauso alla Pro loco presieduta da Gabriele Piotti, a tutto il suo direttivo ( Serafino Chiodi, Giorgio Santori, Silvio Alleva, Giancarlo Di Felice, Francesco D’Isidoro, Alessandra Di Francesco, Nicolino Farina, Coriolano Germe, Camillo Gramenzi, Pietro Lauri, Gianfranco Pulsioni) e a tutti i suoi componenti  per l’impeccabile organizzazione e per essere riusciti anche quest’anno a rendere questa manifestazione una delle più belle, interessanti e seguite della regione.

21/08/2006





        
  



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