Cna: Michele Latini lascia tra le polemiche
Sant'Elpidio a Mare | In una lettera alla dirigenza, rimette tutti gli incarichi in confederazione: "Non mi riconosco più in questa associazione"
Malumori in Cna. A dimettersi, rimettendo tutti i propri incarichi dall'organico all'interno dell'associazione e di Federmoda, è Michele Latini, che ha comunicato prima telefonicamente, poi per lettera, ai vertici della confederazione, la propria intenzione, attraverso una dura e dettagliata critica dei comportamenti tenuti dai vertici Cna.
Tale decisione - scrive Latini - A cui sono giunto con estremo rammarico, scaturisce da una mancanza di stima e di fiducia, che a questo punto posso definire reciproca, tra l’attuale presidenza ed il sottoscritto e dal fatto che non riesco a vedere più in questa associazione nessun progetto di sviluppo futuro. Più precisamente è venuta completamente a mancare (qualora ci sia mai stata e non sia stata solo strumentale) la volontà di arrivare nel breve periodo alla costituzione della CNA di Fermo o comunque non prima del 2009; è diventata praticamente inesistente l’attività di rappresentanza, tutela e sviluppo di tutte le imprese artigiane, delle piccole e medie imprese, delle piccole e medie industrie e del più generale mondo dell’impresa” come recita lo statuto nazionale, scomparsi i seminari, rarissime le circolari informative tecniche".
Non basta. Michele Latini è critico anche per la scelta di portare avanti una politica di eventi, a suo avviso poco utili alla causa degli artigiani. "Il tutto è stato sostituito da eventi festosi, di sola immagine organizzati al solo fine di mettersi in mostra con le autorità od acquisire una visibilità non conseguibile con i meri meriti personali. Eventi pubblicizzati dalla stampa con spazi, corredati dalle foto dei soliti noti, pagati dall’associazione con i soldi degli associati. Nessun coinvolgimento da parte della Presidenza interprovinciale nelle scelte politico-sindacali dell’associazione, motivata sia dalla scarsità di scelte che possano definirsi politico sindacali effettivamente fatte e dal timore-terrore di correre il rischio di una distribuzione di incarichi senza i quali i membri di questa autorevole presidenza sembrano non riuscire a sopravvivere".
"Credo - conclude Latini - che si stiano minando le basi fondamentali per il proseguo e lo sviluppo di un'Associazione che si ama ripetere, sia degli Artigiani, ma che a parer mio, degli “artigiani veri” ci si ricorda solo quando questi devono versare le quote associative.
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25/09/2006
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