DI ANDREA RECCHIONI, SEGRETARIO UDC

Nel caso rimanesse immutato l’Art.33 lettera d) della Legge Finanziaria,che tra i cinque criteri direttivi fissa in 200mila abitanti il limite minimo per gli ambiti territoriali ottimali degli uffici periferici del Ministero dell’interno, a Fermo (che al 31.12.05 ne conta 171.845) non verrebbero istituite la Prefettura e la Questura.

Una malaugurata ipotesi, che l’Udc fermana ritiene una penalizzazione illogica, disfunzionale e sostanzialmente ingiusta, perché farebbe nascere una provincia monca in fatto di efficienza e funzionalità,arrecando ad essa un vulnus irreparabile. In realtà, oltre a Fermo, sarebbero 13 le altre province italiane che,avendo meno di 200mila abitanti, verrebbero ad essere deprivate di quei due enti essenziali, che già hanno.  Esattamente (tra parentesi la popolazione secondo dati Istat dell’ultimo censimento del 2001): Lodi (197.672), Massa Carrara (197.652), Biella (187.249), Enna (177.200), Sondrio (176.856), Vercelli (176.829),Crotone (173.122), Vibo Valentia (170.746), Verbano-Cusio-Ossola (159.040), Oristano (153.082), Rieti (147.410), Gorizia (136.491), Isernia (89.852). 

Nove le regioni interessate:tre province si trovano in Piemonte,due sia in Calabria che in Lombardia ed una ciascuna in Friuli, Lazio, Molise, Sardegna, Sicilia e Toscana. C’è pertanto da considerare che si tratta in diversi casi di province esistenti da molto tempo. Le più “vecchie” sono Massa Carrara e Sondrio, istituite addirittura nel 1859 con la Legge Rattazzi, che aveva stabilito l’organizzazione del territorio nello stato sabaudo preunitario. Nel 1927 sono sorte Enna,Gorizia, Rieti e Vercelli;nel 1970 Isernia e nel 1974 Oristano. Più di recente,nel 1992, le rimanenti cinque,e cioè Biella,Crotone,Lodi, Verbano-Cusio-Ossola, Vibo Valentia. Il Governo vorrà comunque procedere,senza tenere conto di tutto ciò? L’Udc continuerà ad opporsi con tutti gli strumenti parlamentari previsti.