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Urbino ospita la XII relazione sullo stato della montagna italiana

| Carrabs: “Un segnale importante che parte proprio dalle Marche: la montagna è una risorsa per il Paese”

“La giornata odierna rappresenta un segnale importante per gestire il territorio montano e parte proprio dalle Marche, dalla straordinaria città di Urbino e in particolare da questa facoltà di Economia: perché è ormai acquisito che la montagna sia una ricchezza, una vera risorsa economica per l’Italia. È davvero un onore per le Marche ospitare la presentazione dell’annuale relazione sullo stato della montagna” così l’assessore alla Montagna, Gianluca Carrabs, ha salutato la presentazione della XII Relazione sullo stato della montagna in Italia che si tiene presso l’Aula Magna della facoltà di Economia di Urbino. “È un documento importante che dimostra quanto la montagna e il riequilibrio del territorio montano, a volte dimenticato, sia al centro della politica del Governo nazionale e di quello regionale. E proprio nella seduta di Giunta di questa mattina - ha annunciato l’Assessore - sono stati destinati 1 milione di euro alla manutenzione dei fiumi, un contributo dato alla montagna e non al mare come segnale della massima attenzione rivolta dal governo regionale alle zone montane su cui puntiamo e vogliamo veder crescere. Continuiamo a lavorare per garantire servizi di qualità, manutenzione del territorio e anche infrastrutture, che non sono solo quelle stradali, con il progetto di banda larga nelle aree interne”.

Con il coordinamento di Angelo Malerba, vice presidenza Ctim della Presidenza del Consiglio dei Ministri-Segreteria Cipe, è stata presentata la Relazione, redatta dalla Segreteria del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) e dal Comitato tecnico interministeriale per la montagna (Ctim), su indicazione della presidenza del Consiglio dei ministri, del ministero per l’Ambiente e Tutela del Territorio, e dell’assessorato per le Politiche della Montagna della Regione Marche. Illustrati i contenuti del documento di sintesi degli eventi istituzionali e delle politiche per le aree montane attuate nel 2005 e che, da quest’anno, è stato presentato ai due rami del Parlamento dal Presidente del Consiglio dei Ministri.

Si tratta di un’autorevole fonte documentale messa a disposizione di operatori, studiosi e decisori politici. Una documentazione che permette una lettura della politica della montagna programmata e attuata per oltre un decennio, a partire cioè dalla promulgazione della legge-quadro sulla montagna (legge 97/1994), da parte delle Amministrazioni centrali e locali - in particolare le Comunità montane e la loro rappresentanza UNCEM - e da parte degli altri soggetti istituzionali.

“Mentre la crescita del Paese è bassa, il Pil aumentato solo del sei per cento, la montagna ha dato significativi segnali di ripresa: nei 4201 Comuni montani è aumentato dell’11,5, circa il doppio rispetto alla media nazionale”, ha ricordato Pietro Colonnella, sottosegretario di Stato del dipartimento per gli Affari regionali. “La montagna è dunque una grande risorsa per il Paese, una potenzialità su cui è necessario attivare politiche di sviluppo per il futuro diverso dell’Italia che vuole crescere. Proprio nelle Marche, terra di perfetta sintesi tra mare, collina e montagna, presentiamo la Relazione in presenza di esponenti della presidenza del Consiglio:nel rilancio del Paese il tema della montagna è una spinta propulsiva”.

Nelle linee guida del Governo viene rivolta un’attenzione particolare ai territori montani, lo ha ricordato Fabio Gobbo, sottosegretario di Stato della Presidenza del Consiglio dei Ministri: “Lo stesso Prodi mi ha ricordato che la riforma della comunità montana rientra nel programma di Governo. La gestione montana è una questione nazionale trasmessa al Parlamento direttamente dal Presidente del Consiglio. La Relazione è un documento importante che ci permette di riflettere, fare il punto sulle problematiche da affrontare ed elaborare le politiche organiche da attuare”.

Fra le tematiche trattate nella Relazione - “documento che rappresenta un unicum in Europa e costante nel tempo” ha ricordato Giovanni Cannata, Rettore dell’Università degli studi del Molise e Presidente Ctim - si è dato spazio al “Progetto Appennino Parco d’Europa”, ed al “Progetto foresta appenninica” - entrambi finanziati dal CIPE - che rappresentano, il primo, una applicazione concreta della filosofia contenuta nella “Carta di Fonte Avellana”, vero atto costitutivo dello sviluppo sostenibile della montagna italiana, di cui quest’anno ricorre il decennale, e, il secondo, un esempio virtuoso di programma finalizzato al rafforzamento della gestione forestale associata e del sistema dei consorzi forestali nelle aree montane dell’Appennino centrale.

“La presentazione della Relazione – spiega l’assessore Carrabs - è l’occasione per riflettere sulla necessità di rivisitare, a distanza di dodici anni, la legge-quadro sulla montagna con una nuova norma che, nel confermare la lettura innovativa che individua nella montagna una risorsa e una opportunità per lo sviluppo, tenga conto dei mutamenti istituzionali sopraggiunti, in termini di competenze tra Stato, Regioni ed Enti locali; costituisce poi spunto per un’interessante analisi socio-economica che mette in luce la sostanziale rilevanza e tenuta del sistema montano italiano”. Il convegno di oggi – ha concluso Carrabs – “offre adeguati spunti di riflessione ed è solo l’inizio di un percorso che ci porterà a ridisegnare un ruolo nuovo dell’economia della montagna nell’economia regionale e nazionale”.

Nella corso della mattinata al convegno sono intervenuti anche Franco Corbucci, Sindaco di Urbino, Capponi, assessore provincia di Pesaro e Urbino, Giovanni Bogliolo, Rettore dell’Università degli studi di Urbino, Vincenzo Fatica, vicepresidente Federforeste, Enrico Borghi, presidente Uncem

15/12/2006





        
  



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