Operazione "Tetrix". Annientata dalla Polizia una rete di 22 spacciatori
San Benedetto del Tronto | Eroina, cocaina, hashish: tutto diretto in Riviera. Sette diverse nazionalità. Diciassette extracomunitari, dei quali 16 clandestini. Di Napoli il rifornitore unico, di origine africana.
di Carmine Rozzi
Il Vice Questore Marco Fischetto e il Capo della Sezione Narcotici Fausto Lamparelli
Un incredibile mole di lavoro investigativo quello svolto da una quindicina tra agenti della Polizia di San Benedetto agli ordini del Vice Questore Marco Fischetto e della Squadra Mobile di Ascoli Piceno sotto la responsabilità del dott.. Fuasto Lamparelli entrambi coadiuvati e diretti dal Sostituto Procuratore Dott. Carmine Pirozzoli.
Il risultato è stato il totale annientamento di una rete complessa, ramificata ed altamente specializzata di 22 persone dedite al traffico di droga, dai corrieri al rifornitore, che comprende circa due kg di eroina proveniente con ogni probabilità dall’Albania del valore di 80 mila euro, 400gr di cocaina da Sud America per 40 mila euro e 1 kg in panetti di hashish dal Marocco per circa 10 mila euro. La coca e l’ero, una volta tagliate avrebbero accresciuto di almeno quindici volte la resa sul mercato. Tutto è niziato ai primi di ottobre quando veniva fermato dagli agenti del Commissariato di San Benedetto Marco Falasco Zamponi, del ’66, noto tossico dipendente per possesso di circa 10 grammi di eroina.
Quello che insospettiva gli organi di Polizia era che, neanche a distanza di pochi giorni, lo stesso veniva tratto di nuovo in arresto per il medesimo reato: quello di “detenzione di sostanze stupefacenti”. Questa ampia e inusuale disponibilità di droga faceva sì che si ponesse sotto attenta sorveglianza la frequenza con la quale i tossicodipendenti locali si rifornivano. Da qui partiva un ampio e minuzioso monitoraggio di tutta la Riviera e si venivano a scoprire che l’accresciuta offerta del mercato aveva una sua ben specifica provenienza in quel di Napoli. Interveniva la Squadra Mobile, sezione Antidroga di Ascoli Piceno che forniva l’apporto tecnologico di rilevamento.
Si risaliva la rete e i percorsi. Così, dopo neanche quattro giorni dall’arresto del Falasco, a Magliano Sabina (RI) in data 16.10.2006 erano fermati con addosso circa 140gr di cocaina e 300 gr di eroina, diretti a San Benedetto, i cittadini di origine tunisina Mohsen Soltana e Ezzedine Hancha con l’accusa di “detenzione di ingenti quantitativo di stupefacenti ai fini di spaccio”. A loro faranno seguito altri tredici arresti dal 17.10 al 6.12.
Dei ventidue arresti 17 sono extracomunitari dei quali ben dodici tunisini, un algerino, una polacca, una domenicana, un marrocchino ed uno della Costa d’Avorio. Tutti clandestini, tranne il Soltana. Tre fermi avvenivano a San Benedetto dei quali due in data 4.11 e l’altro tre giorni dopo il 7.11. Nel secondo dei due lo spacciatore veniva sottoposto a radiografia dalla quale risultava aver “inghiottito” circa 66 gr di eroina contenuta in speciali ovuli opportunatamente termosaldati. Nell’ultimo caso i circa 400gr di eroina venivano trovati in un termos contenente sugo di pomodoro.
Il 17 ottobre ed il 30 dello stesso mese venivano effettuati altri tre arresti a Pescara. Anche in uno di questi casi la merce era stata occultata in “corpore” a riprova di un sistema molto usato dai corrieri, anche se molto pericoloso per la possibilità di rottura dei contenitori di plastica. L’estensione della rete, ramificata e complessa, la danno le altre località nelle quali sono avvenuti gli altri fermi: Chieti (6.11- due arresti), Ancona (9.11-un arresto), Grottammare (10.11, un arresto), Valmontone (Rm, 19.11- due arresti), Barriera Autostradale Napoli-Nord (22.11- quattro arresti), Ardea (RM, 20.11- due arresti), Perugia (30.11- due arresti).
Il 6 dicembre scorso, dopo una difficile e laboriosa serie di pedinamenti, riscontri ambientali e appostamenti veniva tratto in arresto nel suo domicilio a Napoli il fornitore dell’intera rete: Toumani Sidibe (vedere foto in galleria), nato in Costa D’Avorio nel 1978, clandestino. A differenza di tutti gli altri veniva sottoposto a fermo con l’accusa di “detenzione a fini di spaccio continuato” ed associato alle carceri di Poggio Reale. Il soggetto, sulla scorta degli elementi raccolti dalle forze dell’ordine, era in grado di rifornire chiunque, a qualsiasi ora del giorno e della notte e per qualsiasi genere di droga.
Il successo dell’operazione denominata “Tetrix” è tanto più importante se si tiene conto che i soggetti agivano tutti in modo altamente professionale cambiando percorsi, occultamenti e posti di scambio. Lo testimoniano i luoghi più disparati nei quali sono avvenuti gli arresti come treni, macchine, caselli autostradali, per strada, alle fermate degli autobus. “Con questo abbiamo inferto un colpo totale e decisivo a questa attività – dichiarava soddisfatto il dott. Marco Fischetto- ora, per un bel po’, i tossico-dipendenti della Riviera dovranno recarsi altrove per rifornirsi di mezzi e di droga facendo diminuire sensibilmente il fenomeno della micro.criminalità legata al consumo di sostanze stupefacenti”.
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28/12/2006
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