Il postino di Neruda: una riflessione sul significato della diversità.
Porto Sant'Elpidio | Dopo il successo di "Novecento", torna con un nuovo spettacolo la Compagnia Teatral - mente, composta in gran parte da persone con disagio psichico. Il debutto, venerdì 26 gennaio, al Teatro delle Api di Porto SantElpidio
L’esilio, l’indifferenza della gente, l’ipocrisia, l’amore, soprattutto il complesso significato della diversità, il confine spesso labile o arbitrario fra ciò che è il normale e lo “strano”. Sono questi i temi principali affrontati da “Il postino di Neruda”, il nuovo spettacolo della Compagnia “Teatral – mente”, che andrà in scena il 26 gennaio prossimo, alle ore 21, presso il Teatro delle Api di Porto Sant’Elpidio (AP). Il teatro è stato concesso gratuitamente dall’Amministrazione comunale a sottolineare l’importanza di una compagnia composta, nel suo nucleo portante, da un gruppo di persone con disagio psichico provenienti da quattro diverse strutture, sia pubbliche che private: la Comunità di San Girolamo di Fermo, l’S.R.R. della ASUR Marche Zona XI di Fermo, la Coop. “Nuova Serra” di Casette d’Ete e la Comunità di San Claudio di Corridonia. A questi attori si
aggiungono i volontari del gruppo Scout Fermo 1, clan “Fuoco-utopia”.
La regia dello spettacolo è di Roberta Fonsato; la scenografia è stata autoprodotta dal Laboratorio d’Arte dell’S.R.R. di Fermo, l’audio e le luci verranno curate dalla F.G snc.
Non è la prima volta che la compagnia “Teatral – mente” calca le scene. Nel 2005, lo spettacolo “Novecento”, riadattamento del noto romanzo di Alessandro Baricco, ottenne un buon successo di pubblico. Questa volta, pretesto per una creazione del tutto originale è stato il libro di Antonio Skarmeta “Il postino di Neruda”, che tutti ricordiamo per la memorabile ultima interpretazione cinematografica di Massimo Troisi.
L’ avventura teatrale di questa compagnia comincia nel 2002 con l’attivazione di un laboratorio base per gli utenti della Comunità di S.Girolamo.
I buonissimi risultati ottenuti e il successo di pubblico sono uno stimolo a continuare il lavoro con entusiasmo.
“Il postino di Neruda” è nato da una serie di improvvisazioni su un canovaccio predefinito. In questo senso si può parlare di una creazione collettiva. L’azione si svolge nella piazza del villaggio di un'isola cilena, Isla Negra, che potrebbe essere la piazza di un qualunque luogo e paese. I primi protagonisti sono gli occhi della gente, che sbirciano e chiacchierano di ciò che vedono. E poi ci sono Mario, il postino, il personaggio strano del villaggio, “un tipo un po' così” a detta della piazza e Neruda, il grande poeta in incognito a Isla Negra; due solitudini, due esili che s'incontrano e si comprendono, all'insaputa del villaggio. Infine, c'è l'altro grande protagonista, la radio dell'isola, che come una sorta di coscienza collettiva, irrompe nella quotidianità e tra il serio e il faceto diventa così presente da confondersi quasi con la realtà.
A testimonianza del lavoro svolto in un anno di laboratorio teatrale, nel corso della serata verrà distribuito un libro documentario redatto dalla giornalista Alessandra Cicalini.
L’ingresso allo spettacolo è gratuito.
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24/01/2007
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